Oggi volevo scrivere qualcosa di carino, di divertente. Ma ho letto un articolo di Massimo Giannini su Repubblica che mi ha fatto venir voglia di piangere. Il giornalista, mentre si domanda come sia possibile che noi italiani abbiamo completamente rimosso ciò che è stato e ha significato di disastroso per l’Italia il lungo periodo berlusconiano, ora che il mummificato tycoon ci viene proposto come padre della patria e salvatore dell’Italia dalla deriva del populismo, ripercorre gli ultimi 25 anni e ci riporta alla memoria tutti gli episodi imbarazzanti, le iniziative dannose, le leggi ad personam, la protervia, l’immoralità di un uomo che i giudici hanno definito “con una naturale propensione a delinquere”. Io no, non avevo dimenticato nulla, ma vedermi squadernate sulle pagine del mio quotidiano tutte le malefatte di quell’impresentabile personaggio che ora rischiamo di ritrovarci vincitore alle urne con una coalizione delle più sgangherate mi rattrista oltre ogni dire.
Cosa penso di Salvini, un irresponsabile arruffapopolo, e della Meloni che resuscita la fiamma e si dichiara “l’unica patriota”, non importa neanche dirlo, con buona pace del mio amico W.
Il PD non lo posso più votare, proprio non posso, neanche turandomi il naso, come paradossalmente lo stesso Renzi mi invita a fare: nessuno mi toglie dalla mente che Renzi abbia fatto un vero disastro, nonostante debba riconoscere ai recenti governi a guida PD il merito di aver fatto qualcosa di buono sul piano dei diritti civili. Ma, pur pesando i pro e i contro, da quando ha fatto irruzione sulla scena il ministro Minniti, tanto osannato, e la sua linea tutta sicurezza-repressione-decoro, e soprattutto i suoi sciagurati accordi con la Libia, no, il PD io non lo posso proprio votare.
Il MoVimento 5 stelle non mi ha mai convinto e non mi convince, per via di un mix tra incompetenza, ignoranza e demagogia. Non nego che al suo interno possano esservi elementi di valore, ma no, il MoVimento nato da un vaffanculo, in ricordo del quale conserva la V maiuscola, non fa per me. Quando poi ho sentito dire che Di Maio, se diventa premier, ha in mente di istituire un Ministero per la Meritocrazia, mi sono sentita letteralmente accapponare la pelle. La colpa è tutta di don Milani, quel pretaccio che ho avuto la sconsideratezza di considerare uno tra i miei principali punti di riferimento, che mi ha insegnato a stare dalla parte dei più deboli. Io, il Ministero per la Meritocrazia, qualunque cosa significhi, non lo voglio.
Non parliamo dei fascisti dichiarati: non ci potrebbero stare, in Italia, non dovrebbero potersi presentare alle elezioni, ed è un po’ tardi, da parte di tanti grilli parlanti dell’ultima ora, chiedere che certi gruppi siano sciolti d’autorità. Non ci avevate pensato prima? Non ve ne eravate accorti?
Quindi: non so a chi dare il mio voto, ma questa alla fin fine è la cosa meno importante. Non so dove va l’Italia, e sono molto, molto preoccupata.
Marisa Salabelle
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Se non sa chi votare, mi faccia un favore e dia un bacino a Giorgia… anzi, due bacini su entrambe le guance: quella della Camera e quella del Senato.
Sai bene che non è possibile…
Tentar non nuoce! 🙂 Grazie per la risposta! 🙂
Mi sembra che Gentiloni abbia svolto il suo incarico dignitosamente. Credo perciò che si possa ancora votare PD, considerando il suo pedigree e non certe persone che attualmente lo rappresentano
Purtroppo il PD mi ha disgustata…
Comprendo e condivido.
Chissà come andrà a finire!