Premura

Il piccolo Dario è malato e non può andare al nido. I suoi genitori ce lo portano la mattina e vengono a ritirarlo la sera. Nel pomeriggio fa sempre un sonnellino e mio marito è attentissimo a qualunque cosa che possa disturbarlo.

«Ho messo il cellulare silenzioso: mettilo anche tu», mi esorta.

Uno di questi pomeriggi deve venire il tecnico della lavastoviglie. Mio marito si mette sul balcone ad aspettarlo, in modo che non debba suonare il campanello e rischiare di svegliare il bambino. A un tratto lo vede in lontananza: si precipita giù per le scale con uno scalpicciare di suole e un tintinnare di chiavi che farebbero resuscitare un morto, apre la porta prima che il poveretto abbia il tempo di suonare e lo accoglie gridando a squarciagola:

«Sa, mio nipote sta dormendo, non facciamo rumore!»

«Certo!», sbraita l’uomo.

Il piccolo Dario si sveglia piagnucolando.

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Informazioni su marisasalabelle

Sono nata a Cagliari il 22 aprile 1955. Vivo a Pistoia. Insegno. Mi piace leggere e scrivere.
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12 risposte a Premura

  1. la solita delicatezza maschile….

  2. newwhitebear ha detto:

    è il minimo che poteva succedere.

  3. Enri1968 ha detto:

    Beh funziona così

    🙂

  4. alicespiga82 ha detto:

    Un classico: più si cerca di fare piano e più si fa rumore! 😉
    Piccolo aneddoto che mi hai fatto venire in mente: mio fratello era piccolo e non dormiva MAI. Una sera d’estate (saranno state le 22:30 perché avevo 13 anni e avevo il coprifuoco), un’amica mi accompagna a casa e, per fare la simpatica, suona il nostro campanello. Mio fratello si sveglia, mia madre va su tutte le furie e io finisco in punizione per due settimane.
    Quando dissi: “Non è colpa mia! Non ho suonato io!”. Mia mamma ribatté: “Se non sai sceglierti le amicizie, ne paghi le conseguenze!”.
    Già.

    • marisasalabelle ha detto:

      Un po’ severa… ma forse estenuata dal piccolo che non dormiva mai

    • wwayne ha detto:

      Non condivido la punizione, ma tua madre ha detto una grande verità: se non sai sceglierti le amicizie, ne paghi le conseguenze. A me sul lavoro è capitato più volte di conoscere dei ragazzi d’oro, che però avevano la tendenza a frequentare delle cattive compagnie e quindi sono finiti nei guai fino al collo.
      Giusto ieri abbiamo fatto un consiglio di classe straordinario per valutare la sospensione di un ragazzo a causa di un cumulo di note disciplinari: le abbiamo lette una per una, e nelle situazioni descritte in quelle note l’alunno non aveva mai fatto qualcosa di sbagliato di sua iniziativa, però era sempre nel gruppetto di quelli che ne stavano combinando una.
      Per il momento il suo è un problema scolastico, ma temo che un domani diventi un problema giudiziario: infatti, se anche da adulto continuerà a frequentare le persone sbagliate, potrebbe facilmente trovarsi in situazioni oltre i limiti della legalità. E in questi casi il primo a pagare è proprio l’allocco che si è fatto trascinare dal gruppo, perché gli altri lo vedono come l’elemento più sacrificabile e quindi lo additano tutti come il maggior colpevole.
      Va detto comunque che casi come questi sono rari, perché tendenzialmente i bravi ragazzi tendono a frequentare altri bravi ragazzi e i cattivi soggetti tendono ad accoppiarsi ad altri cattivi soggetti. Talvolta però ad un bravo ragazzo capita di subire il fascino del male, e in tal caso gli adulti che lo circondano (compresi noi professori) hanno il dovere morale di fargli capire quanto sia pericolosa la strada che sta prendendo. Speriamo che il ragazzo a cui mi riferivo prima lo capisca prima di cacciarsi in guai seri.

      • alicespiga82 ha detto:

        In classe con me, alle elementari e alle medie, c’erano dei soggetti che te li raccomando: maneschi e picchiatori. Uno fu espulso da scuola… alle elementari! Uno di questi è diventato carabiniere, gli altri due non so che fine abbiano fatto. Anche se spero abbiano preso una strada migliore.
        Detto questo, condivido con te che la scuola debba fare l’impossibile per aiutare bambini, ragazzi e le loro famiglie, che spesso non sanno come gestire certe situazioni.
        E sì, mia mamma a volte era un po’ esagerata, ma in quel periodo era veramente provata dall’assenza di sonno… come non capirla? 🙂

      • wwayne ha detto:

        Ricordo che in un’intervista Gérard Depardieu disse una cosa simile, ovvero che i peggiori teppisti poi diventano i migliori poliziotti, proprio perché sanno ragionare come le persone che devono combattere. Un uomo onesto fin nel midollo invece paradossalmente è meno efficace, perché certe astuzie non gli passano neanche per l’anticamera del cervello (e infatti le impara più tardi sulla sua pelle, dopo che i criminali le hanno sperimentate con successo su di lui).
        Riguardo al sonno, è uno dei grandi piaceri della vita (almeno per me), quindi probabilmente anch’io sarei stato più irritabile che mai se avessi dovuto rinunciarci per un periodo prolungato. E’ uno dei mille motivi per cui vedo la possibilità di diventare padre come il peggior scenario possibile: probabilmente darei di matto già alla seconda notte insonne. Grazie per la risposta! 🙂

      • alicespiga82 ha detto:

        Sul sonno, a chi lo dici! Ho passato due settimane dormendo quattro ore per notte causa agitazione “libro in arrivo”! Sono arrivata alle fine che ero uno straccio…
        Grazie a te delle tue risposte. ♥️

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