«Che fai, piccolo Volodja?»
«Sto giocando ai soldatini, però hanno poche armi, non possono difendersi.»
«Facciamo una cosa, ti compro un po’ di fucilini e pistole per i tuoi ometti, va bene?»
«Anche mitra e qualche bomba a mano!»
«D’acc0rdo!»
*
«Come va la tua guerra, Volodja?»
«Mi servono altre armi. Voglio dei missili.»
«Missili, d’accordo, ma a corta gittata, perché non vorrei che facessi male a qualcuno.»
*
«Volodja! Perché piangi, caro?»
«Voglio i missili a lunga gittata, e i carri armati, e…»
«Vediamo cosa si può fare per i missili, ma i carri armati no, sono troppo pericolosi.»
*
«Sei contento, Volodja? Lo zio Olaf ti dà 14 carri armati!»
«Cosa me ne faccio di 14 carri armati! Sono pochi! Ne voglio trecento! E voglio i caccia da combattimento! E poi…»
«E poi?»
«Voglio la bomba atomica! La voglio, la voglio!»
Il PIL della Russia è cresciuto altro che falliti
Francamente, tra tante notizie contraddittorie, non so più cosa sia vero e cosa no… c’è chi dice che la Russia è sull’orlo del fallimento, chi invece afferma che il suo PIL è in crescita.
(DI MARCO PALOMBI – Il Fatto Quotidiano) – Le previsioni sono solo previsioni, si sa, e quelle del Fondo monetario internazionale hanno uno storico non sempre positivo, ma al di là del singolo numero o della singola virgola, l’aggiornamento del World Economic Outlook uscite ieri raccontano qualcosa tanto sulla guerra in Ucraina che sul dibattito che la accompagna in Occidente: la Russia non sta crollando, non verrà strangolata dalle sanzioni e anzi soffre meno del previsto. Dice il Fmi che l’economia russa nel 2022 è scesa “solo” del 2,2% e che da quest’anno è probabile che torni a crescere: nel 2023 il Pil russo farà segnare un modesto +0,3%, che va però paragonato al +0,1% della Germania, al +0,6 dell’Italia e addirittura al -0,6% della Gran Bretagna; per il 2024 poi la stima è addirittura +2,1%. Per capirci, rispetto alle stime di ottobre il Fmi ha aggiunto 2,6 punti percentuali di crescita all’anno in corso e 0,6 al prossimo. Un apparato sanzionatorio mai visto per profondità e intensità sembra produrre danni limitati: gli introiti da oil&gas di certo diminuiranno, ma la Russia ha trovato – oltre alle probabili scappatoie alle sanzioni – anche nuovi mercati in cui vendere e da cui acquistare i prodotti necessari alla sua industria (i giganti Cina e India in testa, ma due terzi del pianeta non sta sanzionando Mosca). Al di là delle virgole, se lo scenario sarà questo dovrà essere messo in dubbio il modo in cui sanzioni a volte controverse – il sequestro delle riserve, l’esclusione dal sistema dei pagamenti – sono state vendute all’opinione pubblica: magari ci riusciranno le armi, chissà, ma non sarà l’economia a fermare la guerra di Putin.
E’ soprattutto la crisi del sistema dollarocentrico Swift. E tutto quello che ne consegue. E ne consegue tanta roba. Ma tanta.
Risiko! che diventa reale.
Certi bambini capricciosi non andrebbero sempre accontentati…
Mamma mia…
Molto bello il tuo ultimo post. Rimanendo in tema di serie tv, su Netflix ce n’è una molto bella intitolata “Hollywood”: l’hai vista?
Il mio post? Mi fa strano che commenti qui :)… Hollywood l’ho in lista ma è dietro a tante altre serie che vorrei vedere prima
Grazie per la risposta! Colgo l’occasione per consigliare a te e alla signora Salabelle questo splendido libro: https://wwayne.wordpress.com/2023/02/01/una-scelta-difficile-2/
L’unico modo per sedare i capricci sarebbe ignorarli. Più si concede e più viene chiesto. 🥺
PS: mia mamma mi diceva sempre che l’erba voglio non cresce manco nel giardino del Re. Mi sa che ce ne siamo dimenticati.
Ma sembra che nel giardino del piccolo Volodja di erba voglio ne cresca un bel po’!
guardi, sono d’accordo con lei su molte cose, su questo però proprio non riusciamo…
io un post del genere lo traduco con: “vuoi difenderti troppo! rassegnati a capitolare!”
In realtà, chi vuole troppo, un intero paese, siede nel Cremlino.
Riguardo alle armi atomiche, se Kiev non si fosse fidata della Russia e non avesse rinunciato all’arsenale atomico di cui disponeva quando l’URSS si dissolse, oggi non staremmo assistendo a nessuna guerra. Non c’è deterrente migliore. Dargliele oggi è impossibile… ma mi auguro che un domani l’Ucraina sia protetta dall’ombrello della NATO o dell’UE (perché non si dice, ma anche l’UE è tenuta a difendere – secondo i trattati – un paese che viene attaccato… e questo è un altro fattore che smonta le menzogne della Russia e le sua guerra pretestuosa). Si dice che gli USA non desiderino in realtà un’Europa forte, ma io negli ultimi 20 anni ho visto solo la Russia fare di tutto per indebolire il progetto Europeo… ma se permette, dato che non si tratta di Napoleone, che comunque aveva idee illuminate, ma di Putin, che porta avanti e vuole diffondere un nuovo medioevo… io credo che dobbiamo resistergli con ogni mezzo.
Non sono assolutamente putiniana e sono convinta che chi subisce un’aggressione ha diritto a difendersi. Tuttavia vedo la faccenda ucraina come molto più sfaccettata rispetto alla versione semplicistica che si tende a darle, sia perché prima dell’aggressione russa (che condanno, ovviamente) si combatteva nel Donbass contro le popolazioni russofone; sia perché sono anni che la NATO si prepara a una guerra su quei territori; sia perché non mi fido di Putin ma non mi fido neanche di Zelenszi.
In ogni caso penso che un anno di guerra abbia portato solo a un aumento vertiginoso delle distruzioni e delle morti, senza dare al conflitto nessuna prospettiva di finire entro breve, che si stia andando a rotta di collo verso un aggravamento della situazione, che il moltiplicarsi delle armi non possa portare che a ulteriori morti e distruzioni e che è necessario che si vada verso serie trattative. Non credo nella vittoria conseguita con le armi, credo nell’impegno a costruire la pace col dialogo e la diplomazia. Infine: è vero che i Paesi che fanno parte della NATO hanno il dovere di aiutare i propri alleati in guerra se aggrediti, ma l’Ucraina non fa parte della NATO al momento.
Ecco, la sintesi perfetta di un gioco pericoloso e senza ritorno.
Ci stiamo arrivando dall’una e dall’altra parte. Semmai per la festa di compleanno la bomba atomica come regalo per Volodja. Quando si dice, Piccoli bombaroli atomici crescono. In nome della democrazia. Certo, il piccolo Volodja strappava le ali agli uccellini, li accecava per sentirne il canto, frequentava i figli gli oligarchi del suo paese per non farsi mancare i giocattoli più costosi. E Volodja ha dimenticata la tata che lo ha allevato e che lo allattava perchè anche lei aveva un figlio piccolo. Poi la tata Catharina è andata all’estero perchè la paga era migliore. E da cosi lontana, ogni sera, Catharina piange.