La presentazione della Scrittrice obesa a Firenze, la scorsa settimana, si è svolta in un delizioso localino in centro, in Piazza della Passera. Sorvoliamo sul fatto che mio marito, nel tentativo di avvicinarsi il più possibile, è entrato nella Ztl, ragion per cui ci aspettiamo da un giorno all’altro una multa stratosferica, il cui ammontare supererà di molto il ricavo delle copie vendute. Entro nel locale, il Caffè degli Artigiani, un ingresso minuscolo, un bancone in vetro tipo negozio di alimentari, una saletta attigua e una stretta scala tra due pareti, che l’Obesa, se fosse venuta anche lei, non ci sarebbe passata di sicuro. Al piano di sopra un’altra saletta, dove già diverse persone sono riunite, mentre altre continuano ad arrivare. Un successone.
«Ma la scrittrice è obesa?» domanda un tale.
Apro il giacchetto e mi mostro in tutto il mio splendore: ho messo su qualche chiletto negli ultimi anni, ma porto ancora una 42.
Durante la presentazione, in cui mi crogiolo negli elogi sperticati che il mio relatore, Massimiliano Scudeletti, rivolge al romanzo, mi vengono poste alcune domande da parte del pubblico.
«Perché questa fame di cibo da parte della scrittrice? Perché hai voluto farne una grande obesa?»
Rispondo che ho voluto dare alla mia creatura un carattere ossessivo: ossessionata dalla scrittura, ossessionata dal cibo, le cose vanno insieme; inoltre la frustrazione di non vedere pubblicare le proprie opere porta Susanna a ingozzarsi sempre più.
«Potrei aggiungere che il tema della forma fisica mi tocca personalmente: sono stata un’adolescente grassa…»
«Perché grassa?»
«Eh, non so… cominciai a prendere peso quando entrai nella pubertà.»
«No, dico, perché grassa e non obesa? Perché non hai detto “sono stata un’adolescente obesa”?»
«Forse perché ero solo grassa ma non ero obesa… anche se mia zia me lo diceva…»
«Che cosa ti diceva?»
«Che ero obesa…»
Ciao sono generi diversi certo ,volevo sapere se” Gli ingranaggi dei ricordi” ha avuto maggior o minore risonanza. Come sai mi è piaciuto di più gli ingranaggi forse per il genere che non è proprio giallo. Grazie 🖐️
Sono molto diversi e soddisfano gusti diversi. La mia impressione è che questo stia avendo più risonanza, ma ciò non vuol dire cha a molte persone possa piacere di più Gli ingranaggi
Diversamente magra…
Esattevolmente!
Un mio amico, veramente obeso oltre ogni immaginazione, l’anno scorso si è fatto l’operazione di riduzione gastrica, ed ora è un figurino.
Diciamo che poi si sono altri problemi, ma risolvibili.
Susanna non la può fare… se no perde la sua caratteristica principale
Ho trovato molto pertinente la risposta che ha dato a Stef555, perché in effetti è proprio come dice Lei: il successo di un libro va valutato in base al genere a cui appartiene. Se appartiene a un genere che “tira”, come il romance o il giallo, a quel punto per definirlo un successo commerciale deve vendere un bel po’ di copie; se invece appartiene ad un genere più di nicchia, allora anche un numero di copie vendute relativamente basso può considerarsi positivo.
Poi ci sono anche altri fattori da considerare, come il numero di copie stampate, la grandezza della casa editrice e lo sforzo profuso sia dall’autore che dall’editore per promuovere il libro.
Se un libro viene stampato in 100 copie, è disponibile solo su ordinazione e sia l’autore che l’editore restano a braccia conserte ad aspettare che quelle 100 copie si vendano da sole, allora farle fuori tutte quante non è positivo, è un mezzo miracolo.
Se un libro viene stampato in molte copie, un grande editore lo distribuisce capillarmente nelle librerie di tutt’Italia e l’autore sta fisso a promuoverlo sui social, a quel punto ci sono tutte le condizioni ideali perché venda, e quindi se vengono acquistate solo 100 copie è da considerarsi un superflop.
Poi ribadisco ciò che ho già scritto in un mio precedente commento, ovvero che quando si tratta di un prodotto artistico il successo non si valuta solo in termini economici, ma anche in termini di emozioni. Se un artista con la sua opera è riuscito ad emozionare anche solo una persona che non rientra tra i suoi parenti o amici, per quanto mi riguarda ha avuto un successo strepitoso.
Sicuramente, a quanto mi ha detto l’editore, l’Obesa ha venduto di più degli Ingranaggi; e vedo, dalle recensioni e dai commenti sui social, che sta avendo comunque più risonanza. Ma ci sono anche persone che mi hanno detto che gli sono piaciuti di più gli Ingranaggi.