Ministero della Verità

I russi sono diventati talmente cattivi che non sono più loro ad aver liberato Auschwitz. Presto scopriremo che non fu la Russia a sconfiggere Napoleone, che Tolstoj e Dostoevskij in realtà erano americani e che la vodka e il caviale sono prodotti tipici delle isole Fiji.

Una delle invenzioni più belle e profetiche di 1984 è il Ministero della Verità, presso cui lavorava il protagonista Winston, il cui compito era quello di riadattare i libri di storia in base alle esigenze del momento. Orwell, come tutti sappiamo, scrisse quel libro volendo fare una dura satira dell’Unione Sovietica, e la riscrittura della Storia è esemplificata benissimo dalla celebre foto di Lenin che parla su un palco avendo accanto a sé i principali capi del Partito, tra i quali Trotsky: caduto in disgrazia quest’ultimo, la foto fu ritoccata e l’immagine del grande stratega scomparve. Mi sembra però che nemmeno noi ce la caviamo male nel voler riscrivere la Storia a nostro piacimento!

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Informazioni su marisasalabelle

Sono nata a Cagliari il 22 aprile 1955. Vivo a Pistoia. Insegno. Mi piace leggere e scrivere.
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29 risposte a Ministero della Verità

  1. In questo frangente storico il rammarico di non amare il caviale, di preferire il whisky alla vodka.

  2. wwayne ha detto:

    Anche Google si è adeguato a quest’andazzo: infatti se cerchi “chi ha liberato Auschwitz” ti rimanda ai siti che riportano il ruolo avuto dai russi in questa vicenda, ma sopra al risultato appaiono dei messaggi di avviso che portano il lettore a ritenere quei siti inattendibili, del tipo “Controlla la fonte” o “Tra qualche ora o qualche giorno altre fonti potrebbero avere ulteriori informazioni su questo argomento”. Se non ci crede, legga qua: https://www.farodiroma.it/giorno-della-memoria-il-tentativo-di-riscrivere-la-storia-tacendo-che-auschwitz-lo-liberarono-i-russi/

  3. chiccoconti ha detto:

    E io ho appena terminato “Guerra e Pace”, tiè!

  4. quarchedundepegi ha detto:

    Bellissime le foto con e senza Trotsky. Chissà che in futuro Trotsky non si sarà suicidato anziché ucciso in Messico dalla “longa manus” di Stalin.
    Buon Pomeriggio.
    Quarc

  5. luisa zambrotta ha detto:

    Marisa, è una tristezza senza fine…!

  6. Kikkakonekka ha detto:

    Verrà un momento, sempre che non sia già arrivato, in cui nessuno saprà più riconoscere il vero dal falso.
    Non solo nei libri di storia: nelle foto, nei video, nelle notizie, nella propaganda.
    Orwell ha previsto tutto.

  7. silviacavalieri ha detto:

    Vero… Le persone non si fanno domande. In anestesia generale, ognuno corre verso la sua risibile meta quotidiana e, seguendo l’andazzo, si addormenta tranquillo, sicuro che tutti russi siano “cattivi” e tutti gli ucraini “buoni,” la storia recente cancellata dall’oppio di un aperitivo, di una pizza, di un vestito firmato dell’outlet e di una manipolazione quotidiana di chi, al servizio dei potenti, racconta bene false verità.

  8. Evaporata ha detto:

    L’ha ripubblicato su Evaporata.

  9. wwayne ha detto:

    Silvia ha ragione quando scrive che tendiamo a dividere tutto in categorie nette, senza fare distinzioni né prendere in considerazione l’esistenza di sfumature intermedie (in questo caso specifico, tutti i russi sono cattivi e tutti gli ucraini sono buoni). Tuttavia, a mio giudizio i media asserviti ai poteri forti che raccontano bene false verità c’entrano poco: questa tendenza alla semplificazione e alla divisione manichea in buoni e cattivi è insita nella natura umana, non dipende da fattori esterni a noi come il tentativo di lavaggio del cervello da parte di alcuni media (che comunque esiste).
    Io stesso ammetto di essere incline a questa semplificazione. Ad esempio, non sopporto la tendenza della società moderna a dire che oggi nessuno ha sfacciatamente torto o ragione: abbiamo tutti le nostre ragioni e le nostre colpe, siamo tutti un po’ sporchi e quindi siamo tutti sullo stesso piano. Una mentalità a mio giudizio sbagliatissima: secondo me le situazioni in cui non si individua con precisione chi ha ragione e chi ha torto si contano sulle dita di una mano, in tutte le altre c’è un colpevole da punire senza addolcire la pillola o attribuire una parte della colpa all’altro litigante.
    Silvia ha ragione anche quando dice che, così come un drogato una volta che ha un oppiaceo per le mani non si cura di nient’altro, allo stesso modo la maggior parte di noi finché riesce a concedersi una pizza, un aperitivo o un vestito firmato è contento come una Pasqua. E anche coloro che non sono così frivoli spesso si concentrano unicamente sui problemi del proprio stato, o addirittura del proprio quartiere. I grandi problemi del mondo (la guerra, la crisi climatica, il covid, l’elusione fiscale delle multinazionali eccetera) vengono spesso vissuti come qualcosa di lontanissimo da noi, e quindi vengono percepiti come irrilevanti. All’italiano medio non interessa se una multinazionale fissa la sua sede in Irlanda per pagare meno tasse, ma se può fare il tragitto da casa sua al supermercato e ritorno senza timore di subire una rapina o un pestaggio immotivato da parte di una baby gang. Anche in questo ammetto di pensarla proprio come l’italiano medio.

  10. marisasalabelle ha detto:

    Avete ragione tutti e due, però non riesco ugualmente a capire come, a questo punto, si possa continuare a vedere certe questioni come lontanissime da noi. Ormai la crisi climatica la tocchiamo con mano, la guerra ci soffia sul collo e quanto al covid… be’, quello l’abbiamo sperimentato ben bene! E’ vero però che ci sentiamo soddisfatti quando abbiamo il nostro trancio di pizza o il nostro spritzino. O magari è un modo per rimuovere…

  11. Enri1968 ha detto:

    Indecente, ma non scordiamo lo scopo: creare confusione, mangiare la memoria ecco la propaganda.

    Orwell? Era un anarchico e mal sopportava i sistemi autoritari e ne aveva capito le armi di distrazione di massa e quindi di controllo.

  12. almerighi ha detto:

    ma come non lo sapevi? la seconda guerra mondiale è stata vinta perché crosetto e merdoni hanno conquistato berlino!

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