
Guerra, guerra. Dopo i famosi e sempre ricordati “settanta anni di pace” dalla fine della Seconda guerra mondiale. Settant’anni di pace costellati da un centinaio di guerre, beninteso. L’essere umano è un essere particolarmente aggressivo, è evidente.
E: «Dove sono i pacifisti? Perché non manifestano contro la guerra?»
I pacifisti manifestano contro la guerra.
«Perché non hanno manifestato contro la guerra in Siria, in Libia, in Afghanistan?»
Quei poveretti magari hanno manifestato anche contro le altre guerre, ma nessuno se lo ricorda più.
«Troppo tardi, troppo comodo!»
Troppo tardi, sicuro. Troppo comodo, anche. Manifesto contro la guerra da sempre. A volte ho partecipato a cortei imponenti, a volte eravamo un gruppetto sparuto perso in una piazza troppo grande. Nessuna delle manifestazioni cui ho partecipato ha impedito una guerra.
Tornata a casa, mi sono tolta la bandiera arcobaleno dalle spalle, ho postato qualche foto su Facebook e Instagram, poi mi sono fatta un caffè, ho visto una puntata della mia serie crime preferita su Netflix, ho acceso la stufetta sotto la mia scrivania per scaldarmi i piedi. È vero. Anche noi pacifisti possiamo essere ipocriti…
Oh! più che ipocriti deboli. Come è sempre debole chi non può fare il chiasso dei prevaricatori.
Per ipocrisia intendo che dopotutto, finito di manifestare, torniamo “alle nostre tiepide case”. Ogni volta che partecipo a un’iniziativa del genere penso che comunque per me è facile appendere la bandiera della pace alla finestra o drappeggiarmela addosso…
Sì, Marisa, L’avevo capito, ma l’epiteto d’ipocrisia mi suonava proprio male.
Il punto è che emerge tutta la fragilità di manifestare contro una guerra che c’è. Il pacifismo è abito quotidiano. Rattrista che non se ne faccia scorte. Ma provo la stessa desolante inquietudine che descrivi.
È una sensazione che provo spesso e sebbene non sappia che altro fare, mi rendo conto di quanto sia esile, e in fondo facile, partecipare a questi eventi
Parteciparvi è anche desiderio intimo di guardarsi negli occhi.
Ho pubblicato su facebook la vignetta di Biani apparsa su La Repubblica, che alla domanda di dove fossero finiti i pacifisti rispondeva “sotto le bombe come sempre”, perché veri pacifisti sono gli inermi.
Biani fa delle vignette bellissime e sempre estremamente acute
Sì, molto acute. Oggi ho pubblicato quella che dice “In piazza dalla Russia all’Italia”. Mi sono sentito in dovere di aggiungere “Peccato che in Russia si finisca dalla<piazza in galera". Vedi? A loro non è concesso di sentirsi ipocriti. 🤗
“Nessuna delle manifestazioni cui ho partecipato ha impedito una guerra.” Questa frase la dice lunga sull’assoluta inutilità di partecipare a una manifestazione per sovvertire una decisione di politica estera. Il discorso cambia se ci riferiamo a una decisione di politica interna: in quel caso il politico che l’ha presa può fare marcia indietro se vede che ci sono troppi manifestanti a cui non piace, perché quei manifestanti hanno il potere di votare il suo avversario alle prossime elezioni e quindi condannarlo alla sconfitta. A Putin invece cosa cambia se qualche italiano va in piazza a protestare? Anzi, in realtà non gli cambierebbe nulla neanche se in piazza ci andassero i russi stessi, perché ha costruito un sistema elettorale così sfacciatamente pro domo sua da rendere impossibile una sua destituzione.
Detto questo, non dileggio chi ieri ha manifestato, perché l’ha fatto non tanto perché nutrisse delle concrete speranze di cambiare le cose, ma per idealismo. E sono gli idealisti ad aver determinato o comunque contribuito ai grandi cambiamenti della storia. Senza la loro capacità di sognare il mondo sarebbe un posto infinitamente peggiore.
Mi fa venire i brividi
Questa Giorgia Meloni
E la vorrei votare, ci penso sempre
E le vorrei donare un cielo di perle
La guardo e mi mette allegria
Ti giuro che non è una bugia
E mi vengono i brividi, brividi, brividi
Però questa volta te la potevi risparmiare la ballata in onore di Giorgia Meloni… parliamo di pace e di guerra, questioni troppo gravi per usarle per elogiare una politica che tra l’altro non mi sembra si sia mai distinta per il suo pacifismo e che nella sua autobiografia ha speso parole di elogio per Putin
In molti in questi giorni hanno rinfacciato a Salvini e Meloni le loro sviolinate nei confronti di Putin. Ammetto senza reticenze che furono un errore, perché non l’abbiamo scoperto con l’invasione dell’Ucraina che si trattava di un pessimo soggetto.
Comunque l’elogio a Giorgia Meloni mi sembra del tutto coerente con ciò che ho scritto subito prima, perché anche lei è un’idealista, e pur di rimanere coerente con i propri ideali si è spesso condannata a reggere la bandiera da sola. Ma in fondo non è sola, perché ha al suo fianco tanti italiani perbene, che non vedono l’ora di ricompensare la sua coerenza mettendo una bella X sull’unico partito che non ha mai fatto giravolte né inciuci. Grazie per aver risposto ad entrambi i miei commenti! 🙂
I pacifisti si sono ammutoliti dopo essere stati massacrati al G8 di Genova.
Indubbiamente quello è stato un brutto colpo, tuttavia fino al 2003, fino all’invasione dell’Afghanistan da parte degli Usa, il movimento pacifista è stato molto attivo organizzando manifestazioni partecipatissime in tutto il mondo
Io sono dell’idea che una guerra possa fermarla solo chi l’ha scatenata… ma questo non toglie un significato alle manifestazioni, anche se non riescono il più delle volte a cambiare le cose
Sono pacifici a casa
Questo è un po’ il mio dilemma, cioè mi dico, ok, tu manifesti per la pace, ma in fondo non stai rischiando niente
Qua in Italia non rischi niente , forse il coronavirus ho visto molti senza mascherina. In Russia la vita.
Qua in Italia non serve a niente, forse in Russia se fossero tantissimi qualcosa.
No.
Nel mio piccolo ho sempre partecipato anche ieri.
Manifestare per la pace è una espressione culturale ed emozionale che va fatta indipendentemente dai risultati che può avere. Spesso, soprattutto nelle questioni internazionali, non si può incidere ma almeno si rivendica la libertà di esprimere la propria opinione. Non a caso a volte in certi paesi si viene messi in galera solo per avere manifestato. Poi nei cortei, come l’altro giorno, si sentono slogan tipo ” Meno guerre e più ristori” e resti un po’ basita perché il nesso in questa circostanza è un po’ labile….
In effetti, se qualcuno strumentalizza la manifestazione contro la guerra per chiedere “più ristori”, neanche a me suona molto bene… anche se va detto che per esempio il nostro Paese sta investendo più in armi che in sanità e che proprio ieri ha deliberato nuove spese per gli armamenti
Sai Marisa mi accorgo di essere stanco.
Stanco di appartenere al genere umano. Per fortuna siamo mortali.
eh, non siamo proprio una gran bella specie…
ho pessime sensazioni
Anch’io
Non capisco perché ‘ipocriti’. L’ipocrisia è di chi oggi si dichiara contro la guerra ma continua a promuovere, o nascondere, i finanziamenti perpetrati dai governi pure contro la nostra Costituzione.
Anche se scendere in piazza non ferma una guerra, serve a non fermare le coscienze perché l’indifferenza mi fa più orrore.
E poi io Netflix manco ce l’ho. 🙂
Si tratta di un mio personale scrupolo di coscienza. sono sincera quando vado in piazza a manifestare contro la guerra, poi però la mia vita prosegue placida e tranquilla… e in qualche modo mi sento “fasulla”
Purtroppo si può far ben poco dalla nostra parte di comuni cittadini, certo partecipare a una manifestazione non fa stare tranquilli e non si smette di sentirsi impotenti.
Ma se fossimo tutti in mezzo a una guerra, in mezzo al dolore e alla morte, se fossimo tutti impegnati a cercare di sopravvivere nelle prossime 24 ore, nessuna voce pacifista per quanto flebile avrebbe modo di opporsi e sollevarsi dalle strade del mondo.
Chi sta meglio ha almeno questa piccolissima possibilità, si fa quel che si può…
È vero. Anche noi pacifisti possiamo essere ipocriti…
Urka la Mazurka. Autocritica a stecca…
protestare va bene, ma poi… Hai ragione dicendo che finita la manifestazione tutti tornono a fare quello che fanno tutti i giorni
Purtroppo è così, e lo dico anche (soprattutto) per me stessa!