Intanto, quei famosi 134.000 morti che Draghi aveva pagato per tornare alla normalità, sono cresciuti di altre 8000 unità. Del resto l’inflazione corre, i prezzi sono alle stelle.
Marisa Salabelle
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La mia sensazione è che il governo Draghi potrebbe saltare anche se lui non andasse al Colle. Perché se i partiti dovessero arrivare a scannarsi tra di loro per eleggere l’erede di Mattarella, poi sarebbe dura ricominciare a governare insieme il giorno dopo come se niente fosse.
Un’altra vittima illustre di questa situazione potrebbe essere Conte: infatti, se lui indicasse un nome per il post – Mattarella e poi i suoi parlamentari votassero tutt’altro, diventerebbe innegabile un dato di fatto già chiaro a molti, ovvero che all’interno del Movimento lui non comanda proprio nessuno. Conte è perfettamente consapevole di questo rischio, ed è per questo che si sta tenendo molto defilato in questi giorni. Non capisce tuttavia che anche questo è un modo per bruciarsi, perché è paradossale che il capo del gruppo parlamentare più nutrito non stia toccando palla nella grande partita del Quirinale.
Lei mi dirà: ma se tenersi defilato è un errore e indicare un nome è un grosso rischio, cosa dovrebbe fare Conte? Onestamente non lo so. So solo che Conte non è mai stato così vicino alla morte politica, e che la cosa non mi suscita neanche un briciolo di dispiacere.
Cartabia eligenda est.
Conte, secondo me, è morto da un pezzo (anche se so che in politica non si muore veramente mai: basta un colpo di bacchetta magica e… ops! il morto è bell’e risuscitato). Draghi mi appare ogni giorno di più una figura bieca, non lo vorrei mai come presidente della repubblica. Non vorrei nemmeno Berlusconi, per ragioni completamente diverse. Tu tifi Cartabia, lo so: staremo a vedere come andrà…
Berlusconi è un’ipotesi già tramontata, lui stesso non ci crede più. Se ci credesse ancora non avrebbe mai annullato il vertice che avrebbe dovuto esserci proprio oggi tra lui, Salvini e la Meloni. Perfino Sgarbi, che si è prodigato a telefonare a tutti i parlamentari indecisi, ieri ha ammesso a La Nazione che al suo padrone mancano 100 voti. Grazie per la risposta! 🙂
LO so, ma Berlusconi, a sua volta, è stato dato per morto tante di quelle volte che non mi sorprenderei più di tanto a ritrovarmelo vivo e vegeto sulla poltrona del Quirinale!
è solo colpa del destino cinico e baro che si accanisce sempre contro i migliori. Poi, sotto sotto, c’è pure un complotto bolscevico che va svelato.
In effetti Berlusconi e Putin sono (o erano) grandi amici!
purtroppo la tragedia della pandemia non è ancora finita, anche se in Inghilterra già si apprestano a lasciare ogni restrizione e tornare alla vita di sempre…🙄
Io l’avevo previsto da tempo che nel 2022 i governi di tutto il mondo avrebbero abbandonato ogni restrizione. Il 15 Settembre 2021 scrissi infatti su questo blog:
“Se davvero non sarà possibile raggiungere l’immunità di gregge e quindi sconfiggere il virus con i vaccini, sono convinto che i governi di tutto il mondo si rassegneranno alla sua presenza, senza più combatterlo con misure drastiche. La gente non sopporterebbe di convivere in eterno con le mascherine, con le quarantene a seguito di un contatto con un positivo, con le chiusure generalizzate, con i divieti di spostarsi anche da comune a comune.
Insomma, a mio giudizio lo stato di emergenza è destinato a finire al massimo nel 2022, che il virus venga sconfitto o meno. E non solo in Italia, ma in tutto il mondo.”
La mia previsione si è già avverata in Inghilterra, e prima ancora in Spagna: https://it.notizie.yahoo.com/coronavirus-la-spagna-si-prepara-134258396.html.
L’Inghilterra aveva già abbandonato ogni restrizione se non sbaglio nel luglio scorso. Non è detto che un domani le applichi di nuovo.
Oltre all’Inghilterra e alla Spagna anche la Francia sta realizzando la mia previsione. Mi compiaccio della mia lungimiranza, glielo confesso. Grazie per la risposta! 🙂
La politica tenta disperatamente di rincorrere gli eventi, un tempo non era così e Draghi, Cartabia e compagnia cantante, beh… soprassediamo
Effettivamente, “non me ne garba uno”
Viso femmineo che Natura di sua man dipinse
hai tu, signora della giustizia italiana;
cuore gentil di donna, che però non conosce
la scaltra volubilità consona alle donne false;
occhi più puri dei loro, meno perfidi nel guardare,
che rendono prezioso l’oggetto su cui si posano;
severa all’aspetto, ma non priva di fascino,
rubi gli occhi a wwayne e gli avvinci il cuore parimenti.
Per esser presidente dovrai prima essere eletta,
anche se almerighi di te non s’invaghì
e la Salabelle non concorda con me
che ti ritengo perfetta per lo scopo;
ma poiché nata fosti per comandar l’Italia,
con buona pace di entrambi sia tuo il Quirinale.
Qui le dichiarazioni poetiche si sprecano…
😀
Andrà tutto bene. Stoca.
Benissimo!
Qualcosa non quadra. All’aumento dei decessi, e quindi minori consumi, l’inflazione dovrebbe avere un andamento inverso.
Diciamo pure che non quadra niente
Per insegnare sono necessarie le conoscenze ma anche le competenze didattiche. Tutti i professori che abbiamo amato avevano queste caratteristiche che ci hanno regalato interessi e passioni. Quindi non è un mestiere che tutti possono svolgere. Anche per fare i politici sono necessarie delle caratteristiche di base fra le quali un po’ di cultura. Alcuni pensano che magari basti il buon senso e allora suggerire anche quello di utilizzare i segretari non per prendere appuntamento dai barbieri o per fare la spesa ma per chiedergli ricerche e sunti o bignamini sulle questioni salienti . Il panorama ora è molto scarso e tutti ci chiediamo, qualora Draghi vada al Quirinale, chi possa avere la capacità di svolgere adeguatamente il ruolo di Presidente del Consiglio. Non mi viene in mente nessuno.
Ti potrà stupire, ma nei concorsi per i docenti le competenze didattiche hanno cominciato ad essere valutate solo nel 2016: fino ad allora venivano valutate solo le conoscenze.
Ti stupisco ancora di più: era meglio il vecchio sistema. Infatti per competenze didattiche si intende sostanzialmente l’abilità nel trasmettere le proprie conoscenze agli altri, e questa è una qualità non oggettivamente misurabile: di conseguenza, quando venne introdotto questo criterio di valutazione nei concorsi per i docenti ai commissari venne dato il potere di promuovere o bocciare in maniera totalmente arbitraria. Io partecipai a quel concorso, e purtroppo nella mia regione i commissari decisero di bocciare praticamente tutti, quasi sempre con motivazioni altamente soggettive e totalmente estranee alla preparazione culturale dimostrata dai candidati.
Del tuo commento mi ha colpito molto il riferimento ai sunti e ai bignamini, perché allude ad un modo di pensare molto diffuso oggigiorno: non importa più passare anni e anni a studiare approfonditamente una materia, basta attingere ad un sunto, un bignamino o addirittura una ricerca su Google per poterti definire competente e metterti a discutere da pari a pari con chi quella materia la studia da una vita. Magari fosse così facile…
Non ho mai affermato che i bignamini siano sufficienti ho solo voluto rilevare in modo ironico che neanche quello fanno tanto da non sapere a volte localizzazione neanche i paesi esteri. La competenza didattica indubbiamente è importante. La sua valutazione forse andrebbe fatta in altro modo ma non sta a me stabilirne le modalità.
Avevo capito il senso della tua affermazione sui bignamini. Riguardo alla valutazione delle competenze didattiche, non è possibile in nessun modo basarla su criteri oggettivi. E infatti al successivo concorso docenti (quello del 2020/2021, riservato a chi aveva 3 anni di servizio) lo stato ha fatto una poderosa marcia indietro, fornendo ai commissari una griglia di valutazione che li costringeva a valutare soltanto le conoscenze. Grazie per la risposta! 🙂
🙋