L’impressione è che con l’estensione del green pass ai luoghi di lavoro il governo si sia incartato da solo. Lo so, l’idea era quella di dare una “spinta gentile” per convincere i riluttanti a vaccinarti. A parte il fatto che come spinta è tutt’altro che gentile, il guaio è che non ha funzionato. Sì, qualcuno che non si era vaccinato e ha provveduto per evitare casini c’è stato, ma non l’adesione massiccia in cui il governo sperava. A quanto pare sono circa 3 milioni i lavoratori non vaccinati che da domani dovranno esibire il green pass per essere ammessi al loro posto di lavoro. Molti di loro sono disposti a utilizzare i tamponi, ma ecco il problema: a parte il costo, prenotarli è un casino, le farmacie e gli altri presidi che li fanno sono al completo per settimane, bisogna pianificare con molto anticipo, andare anche lontano, spendere di più se si è costretti a farli in strutture che non praticano prezzi calmierati. Altri invece non ne vogliono sapere neanche dei tamponi. Dice: eh, ma ci avevi a pensar prima, ti dovevi vaccinare. Okay, però vaccinarsi non è obbligo, e secondo me lo stato gioca sporco rendendo la vita impossibile a chi non si è vaccinato. La protesta sta montando, giusta o sbagliata che sia, rischiamo di trovarci con le merci ferme nei porti, molte persone impossibilitate a recarsi al lavoro, disservizi causati dalla mancanza di personale, e intanto il malcontento cresce. Dice: ma era indispensabile prendere un provvedimento così drastico, vista la situazione in cui ci troviamo, con altissima mortalità e ospedali stracolmi. No, invece: le cose vanno bene, i contagi sono in calo, la stragrande maggioranza della popolazione ha aderito alla campagna vaccinale… Non si spiega, quindi, una posizione così rigida da parte del governo italiano, unico al mondo a pretendere il green pass sul luogo di lavoro. E essere gli unici non sempre vuol dire vederci meglio degli altri. Non sempre un popolo si governa con il ricatto e la repressione, anzi, per me non si dovrebbe farlo mai. E comunque, com’è che questo famoso “governo dei migliori”, col grande Mario Draghi e tanta altra bella gente ai posti di comando, non ha fatto una minima riflessione preventiva sulle eventuali conseguenze negative che il suo furore sanitario avrebbe potuto avere?
Marisa Salabelle
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sei chiarissima. temo che Draghi si sia fidato di quei bei ministri che ha: Brunetta, Orlando, Speranza, Gelmini.
appunto, i migliori…
di suo ci ha aggiunto il decisionismo, ma il decisionismo applicato a scelte sbagliate dove ci porterà?
Pingback: E ora, green pass per tutti – Evaporata
Una porcata che ora gli sta scoppiando tra le mani
Questo ci dimostra, una volta di più, quanto poco ci considerino quelli che governano, da qualunque parte stiano: pensavano di avere a che fare con le solite pecore, ma gli è andata male. Anche perché la rivolta ha fornito terreno fertile per infiltrazioni nefaste, di cui avremmo fatto tutti a meno.
Hai perfettamente ragione su tutto!
chiedi a chi ha voluto fare il rimpasto del governo il tanto acclamato governo dei migliori
Sono solo curioso del perché gli appelli a “scendere nelle strade” non funzioni, o funzioni molto meno, su argomenti egualmente sacrosanti come i morti sul lavoro, le disuguaglianze economiche, il razzismo, la crisi climatica, ecc ecc
Hai ragione, gli umori della piazza sono a volte difficili da interpretare, però in genere molti sono disposti a muoversi quando qualcosa li tocca da vicino, e questo è certo il caso del green pass. Poi in parte le proteste sono manipolate da una destra molto discutibile, ma sarebbe superficiale pensare che non ci sia dentro anche un malcontento diffuso, cui la questione del pass ha fatto da detonatore
Assolutamente. Certo sarebbe meglio che la discussione fosse piu concreta e meno ideologica. Anche perché nei novax (e non specificamente nei nopass) vi sono alcune posizioni nutrite a bordate di complottismo. Va beh domani è un altro giorno😬
Sia chiaro che io non condivido certe posizioni dei novax e soprattutto quando la protesta si tinge di fascismo! Ho solo pensato, fin dall’inizio, che il green pass fosse una misura non sanitaria ma repressiva e, a quanto pare, neanche tanto astuta
Soprattutto la seconda. Violentando la mia natura di “sinistro radicale” (ormai basta dire qualcosa di appena meno centrista del solito che si è radicali!) negli ultimi anni ho sviluppato sempre più perplessità per le masse sbandieranti. Senza snobismo eh…ma perché almeno x me ben raramente nella massa (di qualunque colore) possono emergere pensieri razionali. Poi capisco che non è che ci siano molte altre vie d’uscita x farsi sentire
In questa cosa del proGP e dell’antiGP c’è molta forse troppa ideologia e polarizzazione
Cara Marisa,
Al solito sei saggia nei tuoi articoli.
Posso solo dirti che m’è piaciuto e che non mi piace per niente il comportamento arrogante di chi governa l’Italia. In Svizzera non è ancora così.
Buon Pomeriggio.
Quarc
Il problema del “Green Pass” è che non garantisce che il titolare sia esente da Covid. Una persona può essere vaccinata, ottenere il “Green Pass” e quindi ottenere un caso di “Break Through” e infettare ancora gli altri, Alla fine, sembra essere solo il “Kabuki” del governo.
C’è anche questo aspetto, che rende ancora più ingiusta e incomprensibile la strada intrapresa dal governo
Guarda, io ho fatto il vaccino, il green pass ce l’ho, ma sono ugualmente molto turbata dalla scelta italiana di estenderne l’uso in modo così pervasivo, senza tener conto di conseguenze che si stanno mostrando ora che i nodi vengono al pettine
Hanno messo il greenpass anche per lo smart working, quindi ce lo dicono in faccia che non è una misura sanitaria ma uno strumento con ben altri fini. Per questo credo dobbiamo essere contro una misura ricattatoria, il lavoro soprattutto non può mai avere dei condizionamenti esterni così pericolosi. Speriamo che grazie alla protesta ferma di tanti lavoratori, su tutti i portuali di Trieste, di arrivi a fare prevalere il buon senso
Il green pass per lo smart working è proprio il segno della disonestà di questa misura! Per il resto, staremo a vedere come andrà…
L’anno scorso, quando le proteste violente contro il secondo lockdown montavano anche in delle città normalmente calmissime come Torino, io scrissi su questo blog che c’erano tutti i segni di una rivoluzione. Lei si dimostrò scettica su questo punto, replicandomi che a Suo giudizio la rivoluzione non è nella natura degli italiani: l’italiano una volta che ha sfogato la sua rabbia facendo un po’ di casino è già soddisfatto, non ha quella determinazione e quello spirito propositivo che sono necessari per fare tabula rasa di un sistema politico e costruirne uno nuovo (come hanno fatto i francesi nel 1789).
A distanza di un anno i fatti hanno dimostrato che forse una rivoluzione attiva non è nelle corde degli italiani, ma è nelle loro corde una rivoluzione passiva, basata sul non fare ciò che i nostri governanti cercano in ogni modo di imporci. E forse è proprio il fatto di aver perseguito l’obiettivo con mezzi subdoli che ha indispettito così tanto gli italiani: se Draghi avesse agito a viso aperto mettendo l’obbligo vaccinale gli italiani avrebbero fatto come ha detto Lei, ovvero si sarebbero sfogati con una giornata di casino e poi tutti a vaccinarsi; giocando con i divieti e i ricatti invece Draghi ha scatenato una sorta di gara a chi è più furbo tra lui e i novax, ed è chiaro che i novax questo braccio di ferro non vogliono perderlo a nessun costo.
Nell’ultima parte del Suo post Lei si chiede che bisogno ci sia di essere così rigidi riguardo alle misure anticovid (arriva addirittura a scrivere che Draghi è in preda ad un furore sanitario). Ebbene, il 2020 ci ha insegnato che il covid corre sempre più veloce delle leggi: di conseguenza l’unico modo per prenderlo in castagna è giocare d’anticipo, emanando dei provvedimenti che oggi sembrano eccessivi, ma un domani si riveleranno provvidenziali. Ad esempio, quando De Luca il 16 Ottobre 2020 chiuse le scuole tutti gli dettero dell’esagerato (la Azzolina arrivò a parlare di “decisione gravissima”), ma poi 2 settimane dopo Conte estese il provvedimento a tutta l’Italia. Questo prova che con il covid bisogna fare come De Luca e Draghi: intervenire prima che il covid si scateni in tutta la sua virulenza, non a frittata fatta. Se ti comporti così oggi diranno che sei in preda ad un furore sanitario, ma un domani ti ringrazieranno.
Rispetto all’anno scorso, c’è la speranza che il virus sia in ritirata, anche se ovviamente non possiamo esserne certi; abbiamo un ottimo indice di vaccinazione, stanno allentando ogni misura, pertanto l’insistenza sul green pass nel luogo di lavoro appare eccessiva, anche perché il green pass è solo un documento, non è un attestato di buona salute e non contagiosità. Infine, come ho detto nel post, io non amo i metodi autoritari, e amo ancora meno le azioni subdole e ricattatorie. Vedremo come andrà a finire.
Sdrammatizzo un po’ il tono di questa conversazione segnalandoLe che ho appena pubblicato un nuovo post, in cui racconto una mia esperienza molto intima e molto personale… spero che Le piaccia! 🙂
Molto bene! 🙂
Non si poteva dire meglio.
Grazie.
alla fine se lo mettevano obbligatorio facevano prima, tanto il risultato è questo, hanno solo creato del disagio sociale. Ad ogni modo se ne sentono di tutti i colori, ci sono capi che non sono vaccinati e non controlleranno i dipendenti per principio, in quel caso come la mettiamo?
Hanno voluto la soluzione peggiore? Ho sentito ora al Tg che Draghi vuol mantenere la linea dura, senza concessioni di sorta. Vediamo se alla fine non ci si rompe le corna!
è questione di punti di vista. Nella prima elementare di mia nipote, ci sono due genitori no-vax e hanno fatto festeggiare il compleanno alla loro figlia a fine settimana scorsa. Fatto sta che oggi hanno mandato un messaggio nella chat dei genitori della classe dicendo che sono positivi tutti e due. Ora che si fa? Si fa finta di niente e tutti a scuola …o si fa sul serio e la classe dei bambini va a casa? E chi lo paga il tempone a mia nipote se lei deve venite qui a casa dal me il pomeriggio e noi siamo “fragili”? Io intanto sono arrabbiata nera
Hanno invitato i bambini a casa loro? Forse sarebbe stato opportuno non mandarli…
A quel che so, chi ha avuto contatti (bisogna vedere a quanti giorni risalgono) con persone risultate poi positive deve segnalarlo e fare il tampone, che sarà gratuito. Se tua nipote ha visto da pochi giorni questi genitori, dovrebbe farsi il tampone, per verificare se è stata contagiata e per evitare di spargere il contagio. Questo però non ha nulla a che vedere col green pass!
Pingback: miei fuoriblog dal 9 al 15 ottobre 2021- 496 – Cor-pus 2020
“governo dei migliori” sì sì ahahahah
Praticamente perfetti