Confesso di non aver mai nutrito particolare simpatia o fiducia nelle Sardine e particolarmente nel loro leader Mattia Santori. Un uomo che Dante definirebbe “nel mezzo del cammin di sua vita” ma che continua ad atteggiarsi a ragazzino, col suo sorriso a 54 denti e i suoi riccioli ribelli. Ho sempre pensato che quei pesciolini argentati non fossero altro che portatori d’acqua del PD, e in effetti il loro risultato più importante è stato l’aver aiutato Stefano Bonaccini a vincere le elezioni in Emilia Romagna. Non c’è nulla di male nell’essere amici del PD o di Bonaccini, basta dirlo. Invece il buon Mattia si è sempre presentato come uno un sacco alternativo, salvo farsi fotografare felice accanto a Luciano Benetton e snocciolare baggianate come il più stolido dei grillini. Poi la pandemia si è portata via un po’ tutto e anche i nostri ricordi, che durano lo spazio di un mattino. Ma ecco che il buon Santori, dopo aver dichiarato, appena sei mesi fa, che il PD è tossico, ci annuncia di volersi intossicare candidandosi al consiglio comunale di Bologna proprio col velenoso partito. Indipendente, però, neh.
La cosa che vorrei fare, da brava professoressa che sono, è analizzare alcuni punti di due post su Facebook in cui annuncia la propria candidatura. Inizia col dire che non avrebbe mai pensato di usare la pagina delle Sardine per parlare di sé, e meno che mai da un ghiacciaio ad alta quota. Questa è la prima cosa che ha fatto storcere le mie labbra schizzinose. Che tu usi la pagina delle Sardine è normale, sei il loro fondatore e leader; che tu la usi per annunciare la tua candidatura è altresì normale, quindi di cosa ti devi giustificare? Ma ecco la chicca, il particolare che dice tutto: per annunciarci l’evento che cambierà la storia Santori non siede alla scrivania e non indice una conferenza stampa. No: lui è su un ghiacciaio ad alta quota. Bravo! Ma non sentite un leggero fastidio nel leggere un simile dettaglio?
Il testo prosegue con quella che i nostri avi chiamavano excusatio non petita: «Ho deciso di candidarmi alle prossime elezioni amministrative di Bologna e ci tengo a spiegare il senso di questa mia scelta, prima che venga svilito, falsato, infangato da chi lavora per far credere che la politica sia uno schifo, una melma, un tugurio di rozzi individui.» Uno non può candidarsi in santa pace che tutti son lì pronti a gettargli addosso manciate di fango, vogliono svilirlo, falsarlo, addirittura, perché credono che la politica sia una melma etc. Mio caro Mattia, non avrai per caso una piccola coda di paglia? Non potresti candidarti in santa pace e reagire agli eventuali sbeffeggiatori quando dovessero in effetti presentarsi? O magari snobbarli del tutto? Perché metti le mani avanti?
Infine, l’elenco delle motivazioni per le quali il Nostro decide di “scendere in politica” è strepitoso, a metà tra il libro di Qoelet e una poesia di Jacques Prévert. Non c’è da stupirsi che molti abbiano riso della più divertente delle motivazioni: Santori si candida, tra le altre cose, perché desidera vedere a Bologna il primo stadio di frisbee. O bravo! E perché non di gioco della campana, o di Strega comanda colori? Sono queste le priorità di una città come Bologna, immagino. Ok, lo so, oltre a questo nobile obiettivo Mattia ne ha citato molti altri, trasudando retorica a piene mani, come in questa frase degna di Tre metri sopra il cielo: «Perché ancora troppa gente non ha capito che non si tratta di me, di voi o di loro. Ma di noi.» Mi sembra che abbia tralasciato di specificare che si tratta anche “di te” e “di lei/lui”, ma queste sono piccolezze.
Ho dato merito alle sardine di averci fatto evitare quel fosso che sarebbe stata la Borgonzoni, ma lì per me finisce… lo stadio di frisbee? Con tutti i problemi che ci sono a Bologna, neanche un bambino di quinta elementare proporrebbe una roba del genere 🤦♀️
Lo sospettavo…
A me le sardine piacciono. Alla griglia.
Di questi giovanotti non ho mai avuto stima: il piglio furbastro era chiaro dall’inizio.
Anche secondo me
L’importante che i giovani si mettano in discussione, concordo con te, basterebbe dire le cose come stanno, anzi sarebbe auspicabile. Però concordo con la Borgonzoni sarebbe stata una tragedia. Per il resto che dire, preferisco pensare a un futuro con Sartori presidente del consiglio che uno con la Meloni 😂😂😂
Prova a dirlo a wwayne…
Non colpevolizzo il mio amico Massi Tosto per il timore che prova alla sola idea di vedere la Meravigliosa Creatura presidente del consiglio. Non solo perché ognuno ha diritto ad avere le proprie opinioni, ma anche perché più quest’ipotesi diventa probabile e più la sinistra (da sempre incline alla demonizzazione dell’avversario) cerca di sventarla facendo terrorismo psicologico. Ho sentito più volte gli uomini di sinistra dire che con la Meloni usciremmo dall’euro e/o dall’Unione Europea, che con lei premier sfumerebbero i soldi del recovery fund, che se lei si sedesse su quella poltrona si spalancherebbe la terra e sprofonderemmo tutti nell’abisso. Questa tattica non funzionerà, come non ha mai funzionato con Berlusconi (quant’è brava la sinistra ad imparare dai propri errori).
Per me l’ipotesi di avere Giorgia al comando non è un incubo, ma un sogno. Sogno di avere lei come premier, Marta Cartabia presidente della Repubblica, Kamala Harris presidente degli Stati Uniti. Mi affiderei senza alcuna esitazione a queste grandi donne, perché hanno capito alla perfezione cosa bisogna fare riguardo alla famiglia, riguardo ai migranti, riguardo alla vita in generale. Le loro parole sono musica per le mie orecchie ogni volta che le sento parlare. E infatti la notte collego a Youtube il televisore che ho davanti al letto, faccio partire un’intervista a Giorgia di almeno mezz’ora e mi addormento sentendola parlare: non c’è modo migliore di concludere la giornata.
Te Deum e lui porta a casa!
Ah, perché si può ancora andare a votare? 😁
😀 😀 😀
Santori quando apre bocca è semplicemente imbarazzante e sconclusionato!! Aiuto…..!!!
Veramente!
,,, pensa che l mio paese, in pianura padana, stanno costruendo un campo di beach volley e bei sei di padel- Alla notizia in molti abbiamo dovuto consultare dizionario o Wikipedia per sapere cosa fosse il Padel , per poi domandarci chi ne avesse sentito l’esigenza,, con il denaro dei contribuenti, in un paese della Brianza
È cos’è poi il Padel? Tanto per sapere cosa rispondere ai proletari che magari domandano!!
E’ una specie di tennis con racchettoni, di cui sentivamo tanto l’esigenza. Intanto la piattaforma ecologica è inagibile e dobbiamo andare al paese vicino … forse per allenarci per le corsette del padel
Ahhhh😁😁😁😁!!!!
E tutti a prendersi a padellate…
Forse rimetterebbero in moto gli ingranaggi inceppati del cervello…
Già!