Trova le differenze

No, la ritirata americana dall’Afghanistan non presenta alcuna somiglianza con la ritirata americana dal Vietnam. Innanzitutto quella fu una  tragica disfatta seguita da una fuga ignominiosa, mentre questa è una tragica fuga seguita da un’ignominiosa disfatta. In secondo luogo, a Saigon gli elicotteri portarono via molti americani che si erano ammassati sul tetto dell’ambasciata, mentre stavolta gli americani, rifugiatisi sul tetto di un albergo, sono stati tratti in salvo da elicotteri di nuova generazione. Dopo la ritirata americana il Vietnam dovette affrontare un periodo molto duro, invece l’Afghanistan d’ora in avanti dovrà affrontare un durissimo periodo.

Informazioni su marisasalabelle

Sono nata a Cagliari il 22 aprile 1955. Vivo a Pistoia. Insegno. Mi piace leggere e scrivere.
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22 risposte a Trova le differenze

  1. Enri1968 ha detto:

    Altro commento di cui se ne parla poco: fra la gente che si dovrà portare ci sono i migliaia di “contractors”, altra bella gente…

  2. wwayne ha detto:

    Il 6 Giugno 1966, in una conferenza tenuta all’università di Città del Capo, Bobby Kennedy disse:

    “Il modello e il ritmo dello sviluppo non sono uguali per tutti. Le nazioni, al pari degli uomini, marciano spesso al ritmo di tamburi diversi e gli Stati Uniti non sono in grado di indicare né di trapiantare soluzioni valide per tutti – e questo non è il nostro intento.”

    Purtroppo in America chi è venuto dopo di lui non ha avuto il suo stesso genio, e si è illuso che fosse possibile esportare la democrazia. Ebbene, la realtà ci ha dimostrato che le cose non stanno affatto così, per un motivo molto semplice: il passaggio da una dittatura a una democrazia può avvenire rapidamente solo in una società in cui il popolo ha già conosciuto delle forme di partecipazione alla politica (come l’Italia, che prima di Mussolini aveva cominciato ad eleggere dei rappresentanti fin dall’epoca romana). In una società in cui il popolo non ha mai deciso NULLA e non ha mai maturato NESSUNA esperienza politica, se togli il dittatore e dici al popolo “Ora gestitevi da soli” loro non sanno neanche da che parte cominciare. E quindi torneranno rapidamente ad una nuova dittatura.
    Questo è esattamente ciò che è successo in Afghanistan, dove c’è stata una sorta di democrazia finché sono rimasti gli americani a coordinare tutto, ma poi appena sono andati via è tornato tutto come prima. Se Biden non aveva previsto questi sviluppi è un ingenuo; se invece li aveva previsti è un criminale, perché ha fatto tornare gli afghani all’inferno per un risparmio davvero irrisorio (infatti per mantenere i suoi soldati in Afghanistan la Casa Bianca spendeva 40 miliardi di dollari l’anno, una cifra ampiamente sostenibile per un colosso come gli Stati Uniti).

  3. marisasalabelle ha detto:

    Nella guerra in Afghanistan come in tutte le guerre recenti (direi in tutte le guerre tout court ma non voglio prenderla tanto larga) c’è un baco di fondo: l’idea cioè che si possa decidere come devono vivere altri popoli, se devono avere democrazie o leader potenti etc. Come dici giustamente tutto questo è destinato a fallire e ne abbiamo moltissime esempi. Chiaramente, poi, dietro a tante belle parole ci sono motivi economici o geopolitici… In ogni caso Biden ha fatto proprio il peggio e il bello è che se ne vanta!

    • wwayne ha detto:

      Non ho seguito la conferenza stampa di Biden, quindi non sapevo che fosse arrivato a vantarsi della sua scelta di ritirarsi dall’Afghanistan. La cosa non mi stupisce comunque: ho imparato che più è grave l’errore di un politico e più lui cerca di farlo passare per una genialata. Pensiamo ad esempio a tutte le volte in cui la Azzolina ha difeso con le unghie e con i denti la sua ossessione per i banchi a rotelle.
      Comunque ha ragione quando dice che l’Afghanistan dovrà affrontare un durissimo periodo. Come ho detto prima, mantenere una parte del proprio esercito in quello stato costa 40 miliardi di dollari l’anno: nessun paese all’infuori degli Stati Uniti può permettersi quella spesa, quindi è logico che nessuno subentrerà agli americani e i talebani governeranno quella terra con il pugno di ferro per tutto il tempo che vogliono. Questo scempio ha 2 unici colpevoli: Donald Trump (che ha avviato la ritirata dall’Afghanistan) e Joe Biden (che l’ha conclusa). Li giudicherà la Storia. Grazie per la risposta! 🙂

  4. maxilpoeta ha detto:

    ad ogni modo sti c..o di talebani che pensano di vivere nel medioevo andrebbero sterminati, altro che negoziati e dialogo, ma ci rendiamo conto di che gente stiamo parlando! Io quando sento certe cose alla tv proprio mi viene voglia di chiuderla….

  5. almerighi ha detto:

    se non è zuppa è ban bagnato …

  6. Stef555 ha detto:

    Vedendo un soldato anzi una soldatessa greca o slava con l’elmetto, il mitra, il binocolo camminare su un sentiero e vedermi seduto su una sdraia in una spiaggia per pensionati (Cioè molto popolare) ho pensato con sofferenza che ci sono persone che ritengono la guerra (cioè la morte) una soluzione. Scusate l’ingenuità.

  7. marisasalabelle ha detto:

    Per molti è così, purtroppo

  8. poetella ha detto:

    Che tristezza…

  9. recensioni53 ha detto:

    Quando hanno eletto Biden ho pensato che mi sembrava un po’ rincoglionita (anche da età) e che forse non sarebbe stato il caso di e leggerlo. Poi si è fratturato un piede giocando con il suo cane………

  10. marisasalabelle ha detto:

    Fosse soltanto questo!

  11. recensioni53 ha detto:

    Sì certo ma non sembrava di buon auspicio. E infatti i limiti di Biden purtroppo si stanno rivelando in tutta la loro drammaticita’

  12. marisasalabelle ha detto:

    Limiti molto grossi… ma quello che io mi chiedo, per gli USA ma non solo: come mai la “sinistra” ha sempre candidati così scarsi? Prima la Clinton, poi Biden… possibile che non ci fosse di meglio?

  13. wwayne ha detto:

    La sinistra americana ce l’aveva eccome un candidato forte, ed era Kamala Harris. Tuttavia, proprio il precedente di Hillary Clinton ha dissuaso i democratici dal candidare nuovamente una donna. Così hanno preferito una soluzione graduale: prima le facciamo fare la vice, magari accanto a un presidente troppo vecchio per un secondo mandato come Biden, poi tra 4 anni se ne riparla.
    Il mio sogno sarebbe avere Cartabia presidente nel 2022, Giorgia premier nel 2023 e Kamala presidente nel 2024. Temo tuttavia che solo la seconda ipotesi abbia delle reali possibilità di realizzarsi: la Cartabia verrà presa in considerazione solo come riserva di Draghi, Kamala invece potrebbe venire candidata ma non eletta, perché la misoginia e il machismo degli americani sono veramente duri a morire. Loro vogliono essere comandati da un duro alla John Wayne o alla Clint Eastwood, e nel profondo molti di loro ritengono che le donne debbano stare dietro ai fornelli, non dietro a una scrivania.

  14. marisasalabelle ha detto:

    Sì, gli americani non ne vogliono sapere di un presidente donna! Nemmeno in Italia, per ora abbiamo mai avuto una donna a capo del governo e meno che mai alla presidenza della repubblica. Inutile dire che non ho il desiderio di vedere Giorgia ricoprire l’incarico di premier, anche se concordo che è l’unica donna che, al momento, potrebbe aspirarvi

    • wwayne ha detto:

      Non avrei mai detto che un giorno ci saremmo trovati in sintonia su Giorgia! 🙂 Colgo l’occasione per segnalarLe che ho appena pubblicato un nuovo post, in cui racconto una storia molto bella e molto particolare… spero che Le piaccia! 🙂

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