Per i primi 65 anni della mia esistenza ho condotto una vita tranquilla ignorando che esistesse un preparato chiamato acqua di San Giovanni e che la notte tra il 23 e il 24 giugno fosse preposta alla produzione del detto composto, accompagnata da una serie di rituali. Dall’anno scorso, invece, alla viglia della ricorrenza del Battista, Facebook si riempie di foto raffiguranti ciotole, secchi, pentole e bacinelle piene d’acqua nella quale sono sparsi erbe e fiori a volontà. Mi sembra di aver capito che
- Tale produzione sia prevalentemente compiuta da donne
- Ogni donna fa a gara con l’altra per mostrare in foto la più bella e colorata composizione
- L’infusione vada lasciata per tutta la notte sotto il cielo stellato
- L’acqua così ottenuta abbia favolose proprietà ed effetti prodigiosi: secondo un detto marchigiano, La guazza di San Gioanno scaccia ogni malanno.
A questo punto le domande che mi pongo sono le seguenti:
- Come ho fatto a vivere per 65 anni senza sapere nulla di tutto ciò?
- Perché non usiamo l’acqua di San Giovanni per curare il Covid? È più economica dei vaccini e certamente ha meno effetti collaterali
- Davvero esistono delle donne che si trastullano con bacinelle, acqua e petali?
Nemmeno io lo sapevo ora grazie a te lo so
Si imparano sempre cose nuove…
Adesso che mi ci fai pensare, visto che sono del 55 (agosto), ne venni a conoscenza circa 55 anni fa, ma chi la preparava (la maestrina delle vacanze scolastiche) lo faceva per avere una sorta di acqua aromatizzata alle rose e al gelsomino con cui rendersi più … non so cosa, visto che penso allora avesse più di 60 anni 😉
Anch’io sono del ’55…
L’ho scoperto quest’anno anch’io (e sono del ’50) 😊😮😇
Dev’essere una tradizione molto radicata… 😉
Perfetta per un ‘fiorelloso’ pediluvio! 😆
petaloso!
Ero totalmente all’oscuro anch’io di questa usanza.
Menomale che non sono la sola! Sembra che su Facebook invece impazzi…
Il punto 2 è una voluta iperbole ..?
Belle queste composizioni, non le conoscevo neanch’io.
Ovvio…
Fino alla bara sempre s’impara…😂😂😂
😀 😀 😀
L’iperico è l’ erba di San Giovanni e i Templari con quello curavano le ustioni, le ferite da taglio e l’umore dei guerrieri che rimanevano immobilizzati a letto per mesi. Forse depositarono il copyright sul nome e sulla composizione e da allora è nata l’acqua tarocca…. Chissà!!!!
Senza dubbio esistono erbe con proprietà curative, su questo non discuto
Conoscevo quest’usanza fin da bambina. L’ho sempre trovata una cosa carina, romantica, da sognatori, appassionati di favole. L’ho preparata per uno o due anni, quando avevo il giardino, usando petali di rosa, che in quella stagione abbondavano. Poi, come mi aveva tramandato la nonna, la mattina mi ci lavavo gli occhi e il viso. Era fresca e profumata. Partecipavano al rito mio figlio e mio marito, godendosi l’aroma e l’atmosfera serena.
Sì, molto romantico. Ma poi hai smesso di farlo?