«I contagi purtroppo sono in crescita, i ricoveri pure, la conta dei morti è ancora alta. Saremo costretti a varare nuovi provvedimenti restrittivi per non rischiare di disperdere i risultati ottenuti grazie alle misure fin qui adottate.» TG La 7
Marisa Salabelle
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Quando finirà?
Non ne ho idea…
Un anno
Gasp, gasp e ancora gasp!
In loop da marzo
Finora la regione più rapida nelle vaccinazioni è stata il Lazio. Eppure anche lì le vaccinazioni vanno talmente a rilento che, anche se tutta l’Italia viaggiasse al ritmo del Lazio, ci vorrebbero CINQUE ANNI per raggiungere l’immunità di gregge. In Italia si fanno 20.000 vaccinazioni al giorno, quando invece ce ne vorrebbero 200.000. Tutti questi dati li ho sentiti ieri sera a Quarta repubblica su Rete 4.
Alla luce di questo e del netto calo dei contagi giornalieri (da 30.000 a 10.000 nel giro di un mese), la priorità del governo dovrebbe essere quella di aumentare vertiginosamente la rapidità delle vaccinazioni, non quella di indire un terzo lockdown. Ma per tirar giù una serranda basta un dpcm, gestire le vaccinazioni invece è ben più complesso, e quindi come al solito il governo tra un provvedimento facile ma dagli effetti blandi e uno difficoltoso ma dagli effetti incisivi sceglie di prendere la via più facile.
Trovo stucchevole anche questo continuo tirar fuori la frase “per non disperdere i sacrifici fatti finora”. I sacrifici fatti finora non vanno dispersi comunque, perché ogni volta che siamo rimasti in casa abbiamo contribuito a salvare delle vite. E’ quindi altamente fuorviante far credere che possa essere stato tutto inutile se noi non facciamo sì sì con il capino davanti a qualsiasi decisione di Conte. E’ legittimo che lui voglia farci accettare i suoi provvedimenti popolari, ma cerchi di persuaderci su basi razionali, non facendo leva sul ricatto morale per cui “Se non fai quel che dico io disperdi i sacrifici fatti finora”.
Errata corrige: i suoi provvedimenti IMPOPOLARI.
La cosa bizzarra che avevo notato nella notizia data dal TG era il fatto che venivano spacciati come “risultati” i continui aumenti di questi ultimi giorni. Ora, si dirà che questo è l’effetto dello shopping natalizio, ma chi lo aveva permesso e incoraggiato lo shopping natalizio? Si dirà che gli effetti delle chiusure per le feste li dobbiamo ancora vedere, e speriamo che siano buoni, ma per il momento non ci sono “risultati” da proteggere!
Continuo a pensare che sia una situazione di difficilissima gestione, dove occorre “per forza” accontentare un po’ tutti, con risultato di accontentare nessuno. Questo, ovviamente, non esime da critiche chi è seduto sulla poltrona: ma occorre ricordare il disgustoso rimpallo di responsabilità fra Regioni e Governo (le prime spesso troppo pronte a criticare sia le misure serie che la mancata promulgazione delle medesime; il secondo, che scarica sulle prime certe scelte impopolari… ma, fosse per me, la Sanità sarebbe solo e sempre materia di governo centrale). E il rimpallo fra maggioranza, che è trincerata dietro l’emergenza, e sottoposta al fuoco amico del Matteo toscano, e l’opposizione, che ragiona su un “tanto peggio, tanto meglio”. E poi le ragioni del lavoro e della salute, spesso contrapposte; quelle dei commercianti e dei consumatori (ahimè, siamo sempre meno cittadini e sempre più consumatori); quelle della scuola e dei trasporti; dei parenti soli e dei furbi della festa in casa… Un casino mai visto. E intanto l’Inghilterra richiude, negli USA va male, anche in quella Svezia da molti indicata come “quella che ha fatto diverso e va bene” le cose non sono così rosee. Dicevo un anno: probabilmente meno duro di quello appena passato, ma un anno penso proprio di sì. Dal mio canto, cerco di tener duro, e di “fare di necessità virtù”: altro non so! Un abbraccio a tutti!
La tua analisi è molto lucida ed esaustiva. Mi trova d’accordo in particolare il passaggio sui presidenti di regione che cavalcano il malcontento contro Conte: è evidente che lo fanno in parte per aumentare il proprio consenso (se Conte è il tuo nemico e io lo critico, automaticamente io divento il tuo idolo), in parte per fare in modo che la rabbia popolare venga incanalata tutta verso di lui e non anche verso di loro.
Io questo gioco l’ho capito, ma ne subisco ugualmente gli effetti: ad esempio, all’inizio il governatore della Toscana Giani mi era indifferente, ma da quando ha cominciato a provocare Conte ad ogni piè sospinto ho sviluppato nei suoi confronti una devozione che di norma riservo soltanto ai calciatori della Fiorentina. Avanti così, Eugenio! 🙂
Per me la fase de “il nemico del mio nemico è mio amico” è finita dopo un bel 15 anni di antiberlusconismo. 😁
Io invece in quella fase ci sono dentro fino al collo. Se alle prossime elezioni il testa a testa fosse tra un politico a me antipatico ed Er Pelliccia, io voterei Er Pelliccia. Se non ti ricordi chi è, ecco come si è guadagnato il suo quarto d’ora di celebrità: https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/11/roma-er-pelliccia-condannato-a-3-anni-lancio-estintore-al-corteo-di-ottobre/259799/
in chiave ironica direi che le misure fin qui adottate hanno dato buoni frutti, contagi in aumento, siamo peggio di prima, in compenso siamo stati chiusi in casa per le feste… mah!!! 🙂
È questo l’aspetto assurdo…