Tra i semplici piaceri della vita di cui il Covid mi ha privata c’è quello di perdere tempo tra gli scaffali della biblioteca, spulciare le novità, andare nella saletta dedicata alla narrativa, cercare qualche giallo che non ho ancora letto o qualche romanzo di cui ho sentito parlare, perdermi in quella che poeticamente è stata intitolata Sala delle passeggiate narrative. Certo, posso sempre prenotare online i libri che desidero e andare a ritirarli quando sono pronti per il prestito, e va detto che nell’atrio, l’unica sala cui si può accedere a meno che non si sia prenotata una postazione per studiare, ma non è questo il mio caso, hanno messo alcuni espositori cui attingere per qualche suggestione dell’ultimo minuto, ma tolti i libri per ragazzi, quelli di cucina e di bricolage, gli audiolibri e i DVD, resta davvero poco. Deve pensarla come me anche la signora che in questo momento sta parlando col commesso.
«Avete per caso l’ultimo libro di ***?»
«No, non ancora, è uscito solo una settimana fa!»
«Ho letto che è molto bello! Com’è che non ce l’avete ancora?»
«Ecco… la biblioteca non l’ha ancora acquistato.»
«Ah, ma che sciatteria! E *** di ***?»
L’impiegato consulta il catalogo. Intanto dietro la donna si è creata una discreta fila.
«No, mi spiace, non l’abbiamo.»
«Ma come! Se ne parlano tutti! L’autore è stato anche in TV!»
«Lo so, lo so… se vuole può fare una domanda d’acquisto. Abbiamo qui un modulo, lei lo compila e se la sua richiesta sarà approvata…»
«Sì, ho capito, passerà un mese come minimo. Eppure l’autore… voglio dire, non che a me sia simpatico, ma qualche volta ci azzecca, no? Dice delle cose sensate! E io questo libro lo volevo giusto leggere. Mi ha incuriosito, capisce.»
«Signora, a questo punto le conviene cercarlo in libreria.»
«In libreria? Ma secondo lei io ho soldi da buttare?»
A questo punto la signora perde la pazienza e si allontana, ma rimane nell’atrio, consultando nervosamente il suo telefonino. Passa un uomo, che per fortuna se la sbriga veloce, e finalmente tocca a me. Mentre mi avvicino al banco la donna, con mossa felina, cerca di sorpassarmi da sinistra.
«Ora toccherebbe a me, signora» la stoppo.
«Ah, sì. Sì, certo, passi pure, tanto io devo solo fare qualche domanda. Aspetterò il mio turno!» conclude con degnazione.
Certa gente è proprio strana 😁
A chi lo dici!
della serie… “Alonzo, Alonzo… più ti guardo e più mi sembri… str…ano!”
😉
😀 😀 😀