«La mascherina sarà la moda dell’estate!»
«Avete notato come sono belli gli occhi delle donne quando il viso è nascosto dalla mascherina?»
«La mascherina fa bella ogni ragazza, anche quelle che hanno il naso rincagnato e i denti storti, perché ti lascia libero di immaginare.»
«Che poi, quando nell’intimità se la leva, la sua bellezza è tutta per te…»
Occhio, donne, che la mascherina mi sembra l’anticamera del burqa.
Marisa Salabelle
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Vale anche il viceversa, eh…
Il velo islamico nelle sue varie forme (da quella più attenuata dell’hijab a quella più estrema del burqa) è una delle prove più evidenti di come noi occidentali tendiamo a rapportarci con le altre culture adottando sempre e solo il nostro punto di vista. Per una donna occidentale il velo è un inaccettabile segno di sottomissione e un’intollerabile limitazione della propria libertà: di conseguenza noi occidentali diamo per scontato che anche le donne mediorientali lo vivano come una vera tortura, e se potessero lo strapperebbero in mille pezzi alla prima occasione. In realtà non è affatto così: molte di loro lo portano spontaneamente, non perché temano di venire prese a mazzate dal padre o dal marito se decidessero di andare a giro senza. E sono le prime a giudicare malissimo le musulmane che non lo portano.
Peraltro, prima di stigmatizzare la misoginia altrui noi occidentali faremmo bene a guardare in casa nostra, dato che anche la nostra società è misogina sotto molti aspetti.
In ambito lavorativo, molte donne vengono pagate meno degli uomini pur svolgendo lo stesso identico lavoro.
In ambito familiare, sono innumerevoli i femminicidi causati da un ex marito che “non accettava la separazione” (questa frase l’ho sentita almeno cento volte, e non è un’iperbole): questo significa che nella mentalità comune solo l’uomo ha il diritto di lasciare, e questa è misoginia allo stato puro. Inoltre, sono innumerevoli anche le famiglie in cui non si arriva al femminicidio, ma la donna deve comunque subire continue umiliazioni e/o percosse da parte del marito.
In ambito musicale, moltissimi trapper riempiono le loro canzoni di frasi sessiste, che incitano a vedere la donna come mero oggetto sessuale (e anche i loro video, pieni di donne seminude che si strusciano addosso al trapper, veicolano questa concezione).
Da professore posso testimoniare che questo sottobosco musicale gonfio di sessismo riscuote da anni un successo strepitoso tra i giovani, ma molti adulti se ne sono accorti solo pochi mesi fa, quando Sanremo ha scoperchiato il nido di vermi invitando uno di questi trapper al Festival (e quindi legittimando culturalmente l’intero movimento musicale a cui appartiene).
Probabilmente chi ha avuto quest’ottima idea ha pensato che invitare un trapper avrebbe attirato un pubblico giovane che di norma non guarda il Festival, e quindi valeva la pena di portare un po’ di sessismo a Sanremo per un punto di share in più. Forse chi ha preso questa decisione si è perfino compiaciuto delle polemiche che ne sono seguite, perché le avrà viste cinicamente come una forma di pubblicità gratuita. E in effetti i fatti gli hanno dato ragione, perché stando a Wikipedia l’ultima edizione di Sanremo è stata la più vista dal 1999. Ma forse non è molto onorevole raccattare ascolti in questo modo.
Chiudo questo commento con un video che tra gli alunni della mia scuola ha avuto un successo strepitoso, e che fa capire in modo molto eloquente (sia dalle parole che dalle immagini) quali siano i punti di riferimento culturali dei giovani d’oggi:
Sì, sono d’accordo: la nostra società quanto a sessismo e misoginia non è indietro a nessuna, e dispiace osservare che i passi avanti fatti nella seconda metà del Novecento rischiano in parte di essere vanificati. Tuttavia ci sono società che quanto alla discriminazione della donna sono messe peggio di noi. Riguardo ai vari tipi di abbigliamento e velatura, è vero che ci sono molte donne che li assumono volontariamente, ma moltissime invece lo fanno solo perché costrette; è una questione complessa che non si può liquidare solo dicendo “le donne scelgono liberamente di velarsi” o al contrario “il velo è oppressione”: intervengono moltissimi fattori, dai condizionamenti culturali e religiosi al senso di appartenenza all’orgoglio… ma non dimentichiamo che comunque la condizione della donna in molti paesi è pessima ed è regredita rispetto agli anni ’60 e ’70 del Novecento.
Naturalmente poi il mio post era solo scherzoso… o meglio non del tutto… delle frasi che ho citato, la prima è stata detta da Zingaretti, la seconde la terza (magari senza allusione a naso rincagnato e denti storti) l’ho trovata in numerosi articoli di costume, su giornali come La Stampa, Il Corriere etc
Quando una persona non simpatica prova a fare una battuta, gli riesce quasi sempre male. Zingaretti non fa eccezione.
Riguardo alla questione delle donne musulmane, Le segnalo questo trailer di un film che andrò a vedere assolutamente:
Sembra interessante!
Le segnalo anche questa bella storia:
Certo se si vedono solo gli occhi , sembrano poi tutti belli!! Ma sinceramente non la proporrei come moda di bellezza!! Donne il viso è bello vederlo tutto!!
Eh, direi!
Il primo che mi dice una cosa del genere becca una bella infamata, e un consiglio a sparire dietro una mascherina integrale, per quanto riguarda il velo, so bene che sono molte le donne che lo desiderano in prima persona, ma spesso sono cresciute in un contesto che lo ritiene l’unica forma rispettabile di presentarsi, per cui sono molto condizionate.
Penso che a molti maschi italiani non dispiacerebbe se per un motivo o un altro le “loro” donne dovessero nascondere il volto…
In alcuni paesi le madri volontariamente infliggono anche l’infibulazione alle loro bimbe. Si fanno tante cose per tradizione, per superstizione e per evitare il discredito sociale, non certo per la felicità propria e delle proprie figlie. E nessuna cultura è ancora esente…..
sì, è una cosa terribile!