In quei giorni i telefoni dei dirigenti scolastici di tutta Italia erano roventi. Era tutto un chiamarsi e farsi domande, esprimere dubbi, perplessità, chiedere suggerimenti, perché, anche se mancavano ancora due mesi, bisognava farsi trovare preparati alla fatidica riapertura delle scuole.
«Tu dove le hai ordinate le lastre di plexiglass?»
«Quale plexiglass! È acqua passata, ormai!»
«Ah sì? E allora come facciamo per evitare i contagi?»
«Distanziamento, amico mio! La parola d’ordine è distanziamento.»
«Ma come faccio a distanziare, che ho delle aule che sembrano gabbie per polli…»
«È semplice. Quanti banchi singoli ci stanno nella tua gabbia… cioè, nella tua aula? A un metro di distanza uno dall’altro?»
«Mah… dieci, forse…»
«Contando anche la cattedra e la lavagna?»
«Ah, no. Allora otto.»
«Quindi, otto alunni.»
«E gli altri? Gli altri venti?»
«A casa!»
«Non è possibile…»
«Allora fai così, smistali in tre aule.»
«Non posso, non ne ho abbastanza.»
«Hmmm… sgombra la sala insegnanti, la biblioteca e la segreteria, infila due banchi nello sgabuzzino delle scope e se ti avanzano ancora dei ragazzi ordina a ogni collaboratrice di portarsene cinque a casa.»
«E chi gli fa lezione?»
«La prof! Con lezioni di un quarto d’ora l’una può gestire quattro gruppi ogni 60 minuti, è un bel risparmio.»
«Non ne soffrirà la qualità dell’insegnamento?»
«Anzi, ci guadagnerà! Lezioni sintetiche, piccoli gruppi, e poi tanti collaboratori esterni. Il giornalaio, la parrucchiera, la nonna, il cugino disadattato. Aprirsi al mondo! Io ho già in programma una serie di lezioni nei gabinetti della stazione. Ora che li hanno restaurati sono un modello di comfort e nitore. Saranno gli utenti stessi del servizio a impartire brevi insegnamenti, naturalmente dopo essersi lavate le mani… E mi raccomando, stai attento alle rime buccali!»
«Ma a quelle non dovrebbe pensarci l’insegnante di letteratura?»
Marisa Salabelle
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pungente e magnifico!
Purtroppo rischia di diventare vero…
Ho seguito con attenzione la conferenza stampa di ieri di Conte e della Azzolina. Le novità più importanti sono la conferma del fatto che ci saranno ingressi scaglionati e la smentita del fatto che ci saranno doppi turni.
Una cosa mi lascia perplesso: da un lato è stato detto che non ci saranno più classi pollaio, dall’altro è stato detto che non ci saranno sdoppiamenti delle classi. Ora, io mi chiedo: come fanno le due cose a stare insieme? Ad esempio, se c’è una classe pollaio di 30 alunni e tu non la sdoppi, come fai ad eliminarla? Le chiedo se ha qualche ipotesi a riguardo.
… si potrebbero sopprimere 15 alunni.
Magari lo proporranno…😱
E meno male che sto in pensione…
In effetti ti sei risparmiata un sacco di grattacapi. Grazie per la risposta, e buon fine settimana! 🙂
Anche a te!
Eh, secondo me sono solo chiacchiere… le classi pollaio resteranno, per mancanza sia di aule che di docenti, e saranno i presidi a doversi prendere la responsabilità. Come del resto se la sono presa finora per la mancata osservanza delle normali (e non covid) regole di cubatura e spazi, per non parlare di ambienti malsani o pericolanti. Le scuole sono quasi tutte fuori norma e a maggior ragione lo saranno d’ora in poi. Pensa che qui in provincia di Pistoia sono state soppresse con accorpamenti 41 classi e c’è una terza superiore di 37 alunni…
Le 2 cose non stanno sullo stesso piano. Quando le scuole non erano sicure perché malsane o pericolanti i genitori mandavano lì i loro figli senza fiatare, perché partivano dal presupposto che tanto non succedeva nulla; adesso che le scuole non sono sicure perché sono dei potenziali focolai di coronavirus i genitori fiatano eccome, perché il rischio è molto più concreto.
In ogni caso, è triste che sia dovuta scoppiare un’epidemia per costringere lo stato a mettere in sicurezza le proprie scuole. Se vogliamo è uno dei pochi lati positivi di quest’emergenza sanitaria.
Costringere? Praticamente lo Stato se ne lava le mani. Dà delle linee guida che quasi nessuna scuola riuscirà a rispettare. Avrebbe dovuto già da tempo migliorare le condizioni degli ambienti scolastici e di certo non lo farà di qui a settembre. Dovrebbe, e potrebbe, usando i fondi europei, assumere docenti e personale ausiliario in modo da suddividere le classi in gruppi più piccoli… ma non fa nulla di tutto ciò
Ironico e delizioso!