
Me la sono sempre sentita raccontare, fin da quando ero piccola, la storia del Santo. Un medico, che esercitava a Napoli, e aveva nel suo studio un cappello rovesciato con una scritta: chi ha, metta, chi non ha, prenda. Lontano parente del mio ramo paterno, doveva essere… hmm… figlio di una cugina della nonna di mia nonna, se non ho capito male. Quando ero bambina era un semplice Servo di Dio, poi Paolo VI lo fece Beato nel 1975 e infine Giovanni Paolo II lo canonizzò nel 1978. Mio padre ne fu entusiasta: da piccolo, gli avevano detto, era stato sulle ginocchia del Santo. A Napoli e in Campania san Giuseppe Moscati è molto venerato, nella chiesa del Gesù Nuovo ha una statua in bronzo e una cappella piena zeppa di ex voto. Due anni fa andai a un matrimonio ad Aversa ed ebbi la sorpresa di vedere il suo ritratto a un altare laterale.
Tutto questo per dire che in questi giorni gira sui social una foto che raffigura un vicolo nel quale è appesa a mezz’aria una cesta affiancata da un cartello: il testo (chi può metta, chi non può prenda) è leggermente diverso rispetto a quello del mio bis-bis-bis, ma lo spirito è lo stesso.
Ma che bello! Grande il tuo parente e grande il cuore dei campani.
Sì! 🙂
Bello !
Qui la gente sembra tutta impazzita..
Tu di dove sei?
Verona
E’ il Santo che mi ha sostenuto durante la mia malattia.
Veramente?