Non era una fake news

Era vero, dunque. Non una fake news. Alle undici in punto, mentre tornavo dal supermercato dove mi ero recata per ragioni improrogabili, ho sentito provenire da un balcone lungo la strada deserta l’inconfondibile marcetta del nostro inno nazionale. A ruota, tre must della canzone italiana: Azzurro, La canzone del sole, Volare. Per tutto il breve percorso, le note mi hanno seguito da un balcone all’altro, presidiati da compunte e patriottiche signore, e ancora le ho sentite distintamente da dentro casa. Aspetto con ansia la trasmissione in mondovisione di ‘O surdato ‘nnammurato.

Informazioni su marisasalabelle

Sono nata a Cagliari il 22 aprile 1955. Vivo a Pistoia. Insegno. Mi piace leggere e scrivere.
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16 risposte a Non era una fake news

  1. Raffa ha detto:

    A me è successo di peggio, una scena surreale. Alle 11 ero dentro il supermercato, è partito l’inno d’Italia a tutto volume, qualche cliente si è fermato impettito bloccando il passaggio col carrello, e subito dopo uno scroscio di appalusi dei clienti presenti. Poi, a ruota, Celenatno, Battisti e Modugno. Spero di avere un giorno dei nipotini a cui poterlo raccontare.

  2. marisasalabelle ha detto:

    Menomale che io ero già fuori! Mi domando, al centesimo giorno, cosa faremo? Canteremo l’Aida in versione integrale?

  3. Topper Harley ha detto:

    È successo anche a me. Terribile!

  4. Apparentemente ha detto:

    🤣🤣

  5. endorsum ha detto:

    ahahahah! Sì, immagino che l’andazzo ci porti all’italiano vero e oltre. Avevo messo a cornice di una cosa che sto scrivendo una canzone che ora ha il sapore di una rivolta dal basso 😉
    (inserisco il link del video per completezza dell’informazione https://www.youtube.com/watch?v=qvOOJBeTd0U) 🙂

  6. marisasalabelle ha detto:

    Sì, in effetti l’italiano vero mancava anche a me! 😉

  7. poetella ha detto:

    … per fortuna io vivo in un complesso di 300 famiglie distribuite su due palazzi affrontati e il mio affaccio svettante dal settimo piano è tutto verso il giardino interno (rigogliosissimo), i castelli romani in lontananza a destra, il Terminillo di fronte e il monte Soratte poco più a sinistra.
    Né nel palazzo dove sono io, né in quello di fronte alcuno canta. E alle 11 ero a casa a sentirmi un concerto per due clavicembali di Bach.

    Morale della favola: andassero a farsi benedire. Non ho sentito altro!
    🙂

  8. marisasalabelle ha detto:

    Non erano le persone che cantavano, erano tutte le radio italiane che trasmettevano in contemporanea l’inno e quelle tre canzoni!

  9. maaaa … quelle belle litigate sul balcone a sfondadecibell fra suocera e nuora con stracci che volavano (negli scontri più appassionati anche qualche ciuffo di capelli) basta???? …. le moderne (???) tecniche motivazionali hanno distrutto un patrimonio inestimabile 😦 😦 😦 Povera Italia!!! …. altro che Fratelli d’Italia!!! 😀 😀 😛 😛 😀 😀

  10. In sociologia spiega la “danza della pioggia” con nessun effetto meteo ma con buoni risultati di vincolo, solidarietà e bene comune di un gruppo che sta vivendo un momento difficile. Sono certo che qualcuno ha rispolverato questa teoria e, se così veramente fosse, teniamo per noi questo piccolo segreto.

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