Tutti gli anni vado al Pisa Book Festival: non ci sono le case editrici maggiori, solo la media e piccola editoria, e generalmente si possono trovare cose molto interessanti. Spesso la piccola editoria dà spazio ad autori e a testi che i grandi editori non pubblicherebbero mai, perché non tutti i libri sono fatti per vendere molto, e la grande editoria, anche se non sempre ci riesce, punta soprattutto alle vendite, ai grossi numeri. È comprensibile, perché i grandi editori sono delle imprese economiche di un certo peso e hanno bisogno di vendere molto per tenersi a galla. Però spesso pubblicano della robaccia, e spesso quella robaccia è la prima a scalare le classifiche. I gusti della massa sono mediocri? Be’, dispiace dirlo, ma in parte è così. Succede anche con i film: pensiamo ai record di incassi delle gloriose opere che vedevano protagonisti Christian De Sica e Massimo Boldi… Così, anche per i libri, il primato di certi autori che tutto perseguono fuorché la letteratura non deve scandalizzare. Poi naturalmente anche le grandi case pubblicano cose buone, soprattutto nei generi di intrattenimento, dove si accaparrano gli autori più famosi, ma non hanno tempo né voglia di coltivarsi lo scrittore da 1000 copie che però è bravo e potrebbe, con un po’ d’aiuto, trovarsi un suo pubblico.
Le piccole case editrici invece scommettono di più, e sanno che comunque i loro libri non diventeranno blockbuster, i loro autori non diventeranno delle star, e semmai lo diventassero, arriverebbe un grosso editore a scipparglieli. Quindi presso i piccoli editori spesso è possibile trovare delle cose interessanti, piacevoli, scritte bene, e a volte delle vere perle. Una casa editrice che mi piace moltissimo, per esempio, è Exorma; un’altra è Arkadia, poi c’è Casagrande, Liberaria e tante altre ancora.E Tarka, naturalmente 😀
Nella foto potete ammirare la vostra affezionatissima vicino al poster di una delle opere più significative della narrativa italiana del terzo millennio…
Marisa Salabelle
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Che bella persona sei :)))
Perché non mi conosci abbastanza… 😉
Dopo aver letto questo post ho consultato i siti di tutti i piccoli editori che ha nominato. Quello dell’Arkadia si è rivelato un’autentica miniera d’oro: ho trovato ben SEI libri che mi interessavano, e li ho già ordinati tutti alla mia libreria.
Arkadia è tanta roba… io poi adoro Exorma
E quali sono i SEI libri?
Glieli elenco nell’ordine in cui li ho scoperti sul sito:
Nina Quarenghi, Capita a Monteverde;
Gioachino Ventura, La lunga ombra;
Marco Patrone, Kaiser;
Gianfranco Mascia, La tua ombra sta ridendo;
Nuccio Franco, Freelance;
Ilario Carta, I giardini di Leverkusen.
Dal cognome direi proprio che l’ultimo l’ha scritto un Suo conterraneo. Ho pescato bene? 🙂
Non li ho letti, ma penso che siano ottimi libri. Io ho letto per ora L’ambasciatore delle foreste, di Paolo Ciampi, Fratello minore, di Stefano Zangrando, tutti e due molto belli, e ho comprato al Book Festival La grammatica di Febrés, di Nicolò Migheli… poi ci scambieremo le impressioni!
Arkadia è un editore sardo, perciò ha diversi autori sardi, ma sta crescendo, si sta sganciando da un legame troppo stretto (che comunque manterrà) col territorio per diventare un editore di respiro nazionale. Ha anche una collana di autori latinoamericani.
Stay tuned!
Senz’altro! 🙂