Le differenze tra il vecchio governo e il nuovo? Hmmm… lasciami pensare. La figura del premier, certo. Quello di prima era una figuretta scialba, un uomo di pezza, “preso e messo lì”, come direbbe la mia amica Grazia. Il premier di ora, invece, uno statista, un fine diplomatico, un uomo in grado di interloquire con le Istituzioni europee e mondiali.
Come dici? È la stessa persona? Via! Non ci posso credere! Ma forse erano le cattive amicizie che frequentava un tempo a influenzarlo negativamente. Prima stava coi cattivi, si sa. Ora si è alleato coi buoni. Facciamo un esempio: i famigerati decreti sicurezza. Stanno lavorando a corpo morto per abolirli e per rivoluzionare l’approccio al tema dell’immigrazione. Hanno fatto pace con le ONG e soprattutto hanno smesso quell’usanza barbara di tenere navi cariche di migranti per giorni e giorni in mare prima di autorizzarle a sbarcare. Guarda il caso dell Ocean Viking. Appena l’hanno avvistata, hanno decorato con festoni di benvenuto il porto di Pozzallo e… come? Che dici? Non è così? Li hanno lasciati in mare per 10 giorni? E i decreti sicurezza e sicurezza bis non li stanno abolendo, non li stanno nemmeno modificando, anzi, è spuntato anche un sicurezza ter? Non è possibile, ci dev’essere un equivoco…
Marisa Salabelle
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L’evoluzione di Conte non è una mistificazione giornalistica: il premier è oggettivamente passato da una prima fase evanescente, in cui sembrava totalmente in balia di Salvini, ad una seconda fase in cui ha rivelato grandi e insospettabili capacità di oratore, di mediatore e incredibilmente anche di politico. Il momento della svolta è stato ovviamente il giorno in cui ha distrutto Salvini in parlamento: il leader della Lega, presentendo la sciagura, gli si era seduto accanto nella speranza di condizionarlo e indurlo ad essere meno duro, invece Conte non ha fatto una piega e l’ha asfaltato lo stesso. Ci vogliono le palle per comportarsi così. E anche se ci ha messo un bel po’ per tirarle fuori, Conte ce le ha.
Non mi fido di lui. È un opportunista, un uomo per tutte le stagioni. È un avvocato, quindi sa parlare, convincere, sa proporsi, ma è in vendita: potrebbe essere un persuasivo nazista o un ottimo rivoluzionario, a seconda delle esigenze del copione. Non è vero che ha le palle: ha tirato fuori la grinta quando ha visto la possibilità di presentarsi sotto un nuovo aspetto, ma finché Salvini comandava non ha detto parola. E poi mi dà noia che in tutte le sue critiche a Salvini, che come sai io non amo affatto, non abbia avuto una parola di autocritica. In fondo ci governava insieme, no?
Che gli avvocati siano tendenzialmente infidi per deformazione professionale è verissimo. Che Conte possa essere un nazista è una gigantesca esagerazione.
Riguardo all’opportunismo, è un difetto così diffuso tra i politici (così come il narcisismo) che ormai è diventato inutile fargliene una colpa: va accettato come parte del gioco. A meno ovviamente che non sia così smaccato da portarti a governare ieri con Salvini e oggi con la Boldrini: se esageri fino a quel punto gli elettori non ti perdonano. E infatti il consenso dei grillini non è calato, si è proprio liquefatto. Grazie per la risposta! 🙂
Chiaramente era un’iperbole… ma non dimenticare che le peggiori dittature si sono rette su tanti e tanti uomini qualunque che hanno fatto il gioco del potere senza una piega