No, certo, in Italia non c’è allarme razzismo. Che vuoi che siano quattro battute in libertà, qualche legittimo sfogo di cittadini benintenzionati, qualche scazzottata e un po’ di spari in allegria!
Undici aggressioni in meno di due mesi? Be’, non è una bella cosa, ma… l’immigrazione incondizionata, quelle porte aperte a tutti e tutte, certo, mettono in allarme la popolazione, ci vuol tanto a capirlo? Noi italiani siamo brava gente, noi italiani non siamo razzisti, ma quando è troppo è troppo!
Un operaio impallinato su un ponteggio, una bambina rom, ci possono scappare. Dio mio, queste bambine rom sono così tante, ce n’è talmente un’invasione che basta che ti giri e ne becchi una. L’atleta colpita a un occhio? Dispiace, certo, ma ci doveva pensare, prima di andare in giro da sola, col buio, in un quartiere di prostitute. Già sei nera, se poi ti prendono per una prostituta che colpa ne hanno? Bastava dirlo, che eri italiana, che eri nella Nazionale, non è mica colpa loro se sembravi in tutto e per tutto una finta profuga! E alla fine, quante storie per un uovo!
E il ragazzo ammazzato? Scusate, ma non era un ladro? Non aveva con sé l’attrezzatura da scasso? O non si sa che i ladri si possono ammazzare, ora? Legittima difesa!
Non siamo razzisti, siete voi che siete troppi. Siete voi che ci provocate. Siete voi che siete neri.
Marisa Salabelle
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Io ho letto in maniera diversa quanto accaduto a Daisy, perché è stata aggredita mentre stava rientrando in casa: questo significa che non si è trattato di un attacco improvvisato sul momento, ma di un agguato premeditato. C’è stato qualcuno che si è informato su dove abitava, che ne ha studiato gli spostamenti, che ne conosceva le abitudini. E che ha sfruttato queste conoscenze per organizzare prima un appostamento e poi un’aggressione. Il tutto alla vigilia di un appuntamento sportivo molto importante per lei: anche la data non è stata scelta a caso.
Insomma, purtroppo tra le fila dei razzisti non ci sono soltanto dei bifolchi che menano le mani in maniera sguaiata e sregolata, ma anche persone dotate di lucida follia, e quindi estremamente pericolose. Spero che l’Italia a tutti i livelli (società civile, forze dell’ordine, politica) trovi presto il modo di estirpare quest’erbaccia.
Mah, non lo so. Tu ci vedi un boicottaggio alla sua attività sportiva? Io la vedo più come un’azione di stupidi balordi. Tutta la mia solidarietà a Daisy, però c’è una cosa che mi dà fastidio, non in lei, ovviamente, ma nel modo in cui la sua vicenda è stata presentata: è italiana! è un’atleta! canta l’inno nazionale! come a dire che se invece fosse stata nigeriana, avesse fatto la donna delle pulizie e conoscesse solo l’inno nigeriano, be’, allora l’uovo nell’occhio se lo poteva anche tenere!
Ma certo, è chiaro a tutti che per molti italiani ci sono degli stranieri di serie A e di serie B. Lo stesso Salvini ha legittimato questa visione, quando disse che i rom con cittadinanza italiana PURTROPPO ce li dobbiamo tenere, ma tutti gli altri possiamo mandarli via a calci in culo e con viva soddisfazione. Per ora queste differenziazioni tra straniero e straniero rimangono ad un livello verbale, ma ho paura che presto si passerà ai fatti…
Siamo già passati ai fatti, perché comunque gli stranieri di serie A hanno un trattamento di riguardo, a parte gli insulti razzisti rivolti ai calciatori di colore… e comunque noi italiani (esclusi i presenti) siamo talmente ignoranti che non riusciamo a renderci conto che esistono neri ricchi e famosi, o anche solo appartenenti alla media borghesia, con lavoro e stipendio…
In realtà i razzisti lo sanno benissimo che ci sono dei neri che lavorano: il loro slogan “Prima gli italiani” nasce anche da questo, dalla convinzione che non vada dato lavoro agli stranieri finché c’è anche un solo italiano disoccupato. E quando la Boldrini ha provato a metterci una pezza, dicendo che saranno proprio gli stranieri che lavorano a pagarci la pensione, ha sollevato come suo solito un vespaio di polemiche e di ironie. Questo tweet è un ottimo esempio: