Un romanzo di successo

Vado alla presentazione di un romanzo di successo, un thriller, secondo capitolo di una trilogia non ancora ultimata ma che sta andando alla grande, best seller prima ancora di essere pubblicato, serie televisiva in lavorazione e chi più ne ha più ne metta. Adoro i thriller e sono un’accanita seguace di serie televisive come CSI e Criminal Minds, cui l’autore dichiaratamente si ispira. L’investigatore protagonista della serie è infatti un profiler e i delitti su cui indaga sono opera di serial killer.
Com’è, allora, che nel corso della presentazione provo una sensazione di disagio crescente? Dipenderà dal fatto che lo scrittore sembra particolarmente compiaciuto della sua opera, che non esita a paragonare ai capolavori della letteratura mondiale? O sarà per un che di troppo costruito che mi pare di percepire?
«Il primo romanzo comincia con la parola “sopra” e finisce con la parola “sotto”; il secondo inizia con “al centro” e finisce con “nel cuore”. La pioggia è l’elemento portante del primo, il pulviscolo atmosferico del secondo. Verticale, orizzontale, capite? La pioggia è l’elemento verticale, dall’alto al basso, da sopra a sotto, il pulviscolo invece pervade tutto…»
Sarà che io non amo tutto ciò che è estremamente costruito, esageratamente simbolico. Inoltre, posso capire la pioggia come leit motiv, dopotutto anche Il Corvo… ricordate? “Non può piovere per sempre…” Ma il pulviscolo… ecco, sul pulviscolo ho qualche dubbio.
L’autore, sempre più preso, recita la prima frase di ciascun romanzo: «Scommetto che sentite qualcosa che vi trascina in questi incipit, anche se a livello razionale non ne siete consapevoli. Di che si tratta? Qual è il trucco? La musica segreta di queste frasi?»
Io lo so, ma non dico niente: sono due endecasillabi. Il mio orecchio allenato li riconosce al volo. Ma l’autore insiste:
«Se vi dico cosa sono, giuro che vi spaventate. EN-DE-CA-SIL-LA-BI! Niente paura: sono innocui. Ma quando l’orecchio umano li ascolta, viene inevitabilmente trascinato, è la musica della nostra anima, ce li abbiamo nel DNA.»
E io, che pensavo che la musica della mia anima fosse il rock! Ba’!
«Perché credete che Dante abbia scritto la Divina Commedia in italiano? Perché in latino non c’è l’endecasillabo!»
E io, che credevo che le ragioni fossero altre. Non si finisce mai di imparare…
Della trama, di cui il 90% ci è stato svelato durante la ricca presentazione, non dirò nulla, né delle fissazioni dei killer (uno per ogni romanzo), del resto, i serial killer, se non hanno fissazioni, che serial killer sono? Vi lascio a godervi la trilogia, il cui ultimo volume uscirà a breve, e la serie TV, che andrà in onda tra un paio d’anni.
Come? Non vi ho detto né titolo né autore? Andiamo! Con tutti gli indizi che ho seminato, sono sicura che potrete arrivarci da voi…

Informazioni su marisasalabelle

Sono nata a Cagliari il 22 aprile 1955. Vivo a Pistoia. Insegno. Mi piace leggere e scrivere.
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4 risposte a Un romanzo di successo

  1. Andrea ha detto:

    Mirko Zilahy

  2. Themoc ha detto:

    Mamma mia, che tipo!
    A me non vanno proprio giù gli scrittori così. Come hai fatto a sopportarlo per tutta la presentazione? O.o

  3. marisasalabelle ha detto:

    Nel corso della mia vita ho esercitato molto la mia pazienza… 😉

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