Accompagno la mamma a sbrigare alcune incombenze necessarie quanto spiacevoli. C’è da sentire cosa ne sarà dell’appartamento in cui vive e di cui è proprietaria per metà: gli altri eredi devono rinunciare per non crearle dei problemi?
«Ma no, la signora con la sua parte di eredità sarà titolare della maggior parte dell’appartamento e inoltre ci vive… Non occorre una rinuncia, perché poi, quando muore la signora, gli eredi saranno gli stessi, non è così?»
C’è da pagare la fattura del funerale. L’impiegato incassa l’assegno, stampa la ricevuta e poi:
«E poi, signora, le consiglierei di iscriversi alla Misericordia. Così, quando morirà anche lei…»
Infine andiamo dal marmista. Il quale ci propone uno sconto se ci facciamo fare due lapidi invece di una:
«Così, signora, quando muore anche lei ce l’ha già pronta!»
Eh…bisogna essere “previ-denti” 😀
(incrociando le dita, anzi i “diti”)
Sì, ma… si poteva dire con più tatto, no?