Sabato 4 giugno, ultimo sabato di lezione per quest’anno scolastico e, per me, ultimo sabato in assoluto…
Prima ora in quarta, seconda ora in terza, ultime interrogazioni; poi due ore in quinta. Ho detto ai ragazzi di portare qualche film da guardare insieme nell’aula LIM: qualcosa che abbia a che fare con la storia del Novecento, tanto per rimanere prof fino in fondo.
Avrei dovuto capirlo alla fine della seconda ora, quando Giulio, col suo faccino angelico, è venuto a dirmi che l’aula LIM era occupata ma che la Rita ci aveva detto che potevamo andare in aula magna, ma non ci ho pensato proprio per niente. Avrei dovuto sospettare qualcosa, quando al suono della campanella i ragazzi di terza si sono fiondati fuori dall’aula, visto che in tutti i sabati dell’anno sono sempre rimasti in classe ad aspettare il prof di informatica.
«Dove diavolo state andando così di corsa?»
«Abbiamo compito di laboratorio! Non possiamo far tardi!»
E l’Alessia e la Mary, che si sono fermate a chiedermi qualche consiglio su possibili letture estive, quelle furbacchione, che leggono After e Harry Potter, e di certo non hanno consigli da chiedermi… ma io ho abboccato con tutto l’amo, e solo dopo un po’ gli ho detto, ma voi non avete il compito di laboratorio? Oh, sì, professoressa, e sono corse giù per le scale, io invece ho preso l’ascensore, per via del mio trolley, e sono arrivata davanti all’aula magna dove mi aspettava la Rita, e ancora non ho capito nulla, finché non ho aperto la porta, ed era pieno di ragazzi, tutte e tre le mie classi, ma anche la quinta dell’anno scorso, e quella di due anni fa, e qualcuno ancora più antico, e tutti si sono messi ad applaudire e a urlare… e be’… che dire? Non sono brava nei discorsi sentimentali, ragazzi, preferisco nascondermi dietro un velo di ironia, ma questa volta mi avete spiazzata! Così, per non scadere nella retorica, posto una foto dalla quale si deduce che, o i ragazzi d’oggi sono sempre più alti, o le professoresse di una volta sono sempre più basse, o… perché diavolo non è venuto accanto a me qualcuno dei più piccoletti?
Non sapevo che questo fosse il Suo ultimo giorno di insegnamento. E’ davvero un peccato che sia arrivato così presto: anche se Lei ironizza spesso sulla Sua età, in realtà è una donna ancora giovane, che avrebbe avuto molto altro da dare ai ragazzi di oggi e del futuro prossimo.
E’ un duro colpo anche per questo blog. D’ora in poi gli aneddoti che condividerà saranno “stagionati”, non più “freschi di giornata.” Nonostante ciò, La prego di non abbandonare questo Suo spazio virtuale: il Suo talento come blogger non deve andare sprecato.
In verità non è il mio ultimo giorno, le lezioni qui in Toscana finiscono venerdì 10.
Sono, sì, ancora giovane: ho 61 anni e poiché ho iniziato a insegnare nel lontano 1978 e ho riscattato gli anni dell’università ho raggiunto i requisiti per andare in pensione. Se non fossi andata quest’anno, sarei andata l’anno prossimo. Ho amato molto l’insegnamento, ma è il momento di lasciare, per me: è un lavoro che dà tanto, e lo dico senza retorica, ma che anche logora. Se io abbia ancora molto da dare, sinceramente non so, e dico anche questo senza retorica: spesso penso che il mio tipo di preparazione, il mio modo di pensare, il mio metodo nell’insegnamento siano troppo lontani da quelle che sono, giuste o no che siano, le esigenze della scuola in questi tempi. Mi sento molto lontana dagli obiettivi delle ultime riforme, penso che ci vogliano persone più giovani, formate diversamente, capaci di un approccio di tipo nuovo. Io sono “la ragazza del Novecento”…
Riguardo al blog, mi sono chiesta cosa farne, in effetti: ci penserò domani, come disse Rossella O’Hara.
Ritengo che i metodi d’insegnamento siano praticamente invariabili nel tempo. Ogni tanto c’è chi, invasato dalla fregola del rivoluzionario, inneggia a drastici cambiamenti e proclama la morte della lezione frontale, ma la realtà è che l’insegnamento è destinato a conservare sempre determinati punti fermi. La lezione frontale è uno di questi. Di conseguenza, non si senta un fossile, che non lo è e non lo sarà mai. A presto! 🙂
E adesso cosa farai? Di darai alla blogger a tempo pieno?
Eh! Non lo so. Scrivere, di sicuro. Cosa, vedremo… 😉
Ohhhhhh….che notiziona!
Godi la pensione più a lungo possibile in salute dedicandoti alle passioni che più ami…
Compreso il blog, mi raccomando!
Aggiungerei anche un un nuovo libro, che male non fa!!
Auguri!
Ciao
.marta