Io, non è che non li voglia i 500 euro in busta paga al posto della Card per l’aggiornamento. Se me li danno li prendo, e cercherò di spenderli nel modo migliore. È che non mi è chiaro a cosa debbano servirmi. Potrò usarli per comprarmi dei libri? Libri di storia, libri di letteratura? Un tablet? Un abbonamento a teatro? Biglietti per il cinema, ingressi a mostre e musei?
Già l’idea che “dovrò rendicontare” mi mette in ansia. Non che non sia giusto, intendiamoci. Perché se io, invece di usare quei 500 euro per il mio accrescimento culturale, mi ci comprassi un paio di scarpe e una borsetta, farei male, lo so. Ma cosa dovrò fare, esattamente? Basterà lo scontrino della libreria? Dovrò riempire dei moduli? Ci saranno rivenditori autorizzati, teatri e musei convenzionati?
Lo so, questi miei ragionamenti sono pretestuosi. Ma quello che voglio realmente dire è: soldi buttati via, che si sarebbero potuti utilizzare meglio. Mancia, regalia, un osso buttato a una categoria fin troppo bistrattata e sottopagata. E poi burocrazia, burocrazia, burocrazia.
Marisa Salabelle
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Questa pratica della rendicontazione e della trasparenza è forse l’unica eredità positiva lasciata nel mondo della politica da quel gigantesco fuoco di paglia che è stato il Movimento 5 Stelle. Magari però, se invece di limitarsi a contare gli scontrini e fare i bastian contrari a prescindere avessero fatto anche qualcosa di concreto, sarebbe stato meglio. Ma forse sarebbero morti lo stesso, perché l’atteggiamento dispotico di Grillo era troppo spinto, e quindi era destinato ad impaurire comunque gli elettori. Il comizio di Torino in cui Grillo di essere “oltre Hitler” è stato uno dei più spettacolari suicidi politici della storia repubblicana.
Errata corrige: DISSE di essere.
Elargire 500€ in più in busta paga, a fronte del rendiconto del loro uso, è un atto quanto più populistico, e al tempo stesso vessatorio, si possa concepire. Come? Così: “vedete? hanno 500€ in più, il che fa uno stipendio complessivo che voi altri vi sognate, e nemmeno riescono a dare compiuto conto di come si occupano del loro aggiornamento/miglioramento professionale. E poi: che altro vogliono? Stessero buonini.”
Naturalmente che queste somme siano null’altro che lo storno del costo della Card e della relativa gestione (con forse un’aggiuntina), si può tranquillamente tacere.
Sono d’accordo sul fatto che i Cinquestelle, nonostante a un certo punto ci si siano avvitati dentro in modo ridicolo, abbiano innescato un comportamento virtuoso con la loro insistenza sul rendicontare le spese. Il fatto è che l’esperienza ci insegna “fatta la legge, trovato l’inganno”, e infatti quanti scandali sono usciti da conti spese truccati o da scontrini assurdi, fatture taroccate, soldi pubblici sperperati?
Per quanto riguarda noi docenti, per carità, certo che sono d’accordo, solo mi domando dove stia la fregatura. Mettiamo che esca fuori un catalogo molto rigido di spese compatibili per la formazione, o un elenco di fornitori autorizzati. Non sarebbe poi tanto strano.
Poi, mi domando: con la card ci posso andare al cinema. Ok. Io insegno lettere, la mia gamma di argomenti compatibili è molto ampia. Posso andare a vedere qualsiasi film a spese dello Stato? Anche “Tutte lo vogliono”, “Minions” e “I fantastici quattro”? Ok. Ma posso pensare che sono soldi buttati?
E se insegno scienze, meccanica o elettrotecnica?
E in alternativa, chi sceglie i titoli adeguati?
E in definitiva sono d’accordo con Robysan: è un contentino, perdipiù da usare solo per determinati scopi, a fronte di un contratto che non viene rinnovato da anni, e un modo ulteriore per dirci “Non vedete come vi trattiamo bene? Vi diamo 500 euro!” (in un anno, intendiamoci).
Se veramente si volesse promuovere l’aggiornamento, si potrebbero usare quei soldi in modi più intelligenti. Lo dico contro il mio interesse immediato. Poi, se me li danno, li tengo, e cercherò di farne il miglior uso possibile.