Pensandoci

Io lo sapevo, che su questa faccenda dei piedi dovevo essere più prudente. Che dovevo aspettare a cantar vittoria. Il fatto è che non avevo messo in conto il collegio dei docenti.
Il collegio è la riunione di tutti i docenti dell’Istituto e si tiene una mezza dozzina di volte in tutto l’anno scolastico. La nostra scuola non ha un’aula magna e il collegio si svolge nella cosiddetta sala riunioni, un grande stanzone nel seminterrato, che una volta, ai tempi del glorioso ITI anni ’70, fungeva da officina di falegnameria. La sala riunioni, o ex falegnameria, viene usata quasi solo per le riunioni del collegio e viene riscaldata solo in quelle occasioni. È un locale enorme e particolarmente squallido, cui si accede tramite due rampe di scale e un piccolo corridoio; l’arredo è spartano, consistente in svariate file di seggioline dotate di mensola, una grande cattedra alla quale siede il Dirigente coi due vice ai lati, un videoproiettore e uno schermo per la proiezione delle immancabili slide e una vecchia lavagna con le zampe dimenticata da una parte.
Inutile dire che in sala riunioni regna un freddo glaciale. Nonostante indossi collant in microfibra sotto i pantaloni invernali, calzini di lana e stivali, sento il gelo che sale dal sottosuolo, entra dentro le mie scarpe, pervade i miei piedi, si arrampica su per le gambe. Il collegio si protrae per tre lunghe ore durante le quali le mie estremità si atrofizzano. Provo a muovere le dita all’interno degli stivali: inutile, sono pietrificate. Ah, se avessi portato il mio enjoy relax! Avrei potuto metterlo in carica per dieci minuti prima di uscire di casa… e ora potrei usarlo per tenerci i piedi in caldo… certo, dovrei togliermi le scarpe… chissà se il Dirigente sarebbe d’accordo…
Pensandoci, meglio non averlo portato.